Il tycoon aveva presentato un ricorso per bloccare la consegna di documenti segreti relativi al periodo della sua amministrazione, alla commissione che investiga sull’ assalto a Capitol Hill
La Corte d’Appello federale di Washington ha respinto il ricorso dell’ex presidente Usa, Donald Trump, per impedire la consegna di carte segrete della sua amministrazione alla commissione che sta gestendo le indagini sull’assalto a Capitol Hill. La decisione dei tre magistrati, prepara il terreno per un ricorso d’urgenza da parte di Trump alla Corte Suprema, nel tentativo di fermare la pubblicazione dei suddetti documenti.
Nella sentenza, i giudici della Corte d’Appello federale non hanno usato mezzi termini per condannare quanto accaduto lo scorso 6 gennaio, individuando «un diretto collegamento tra l’ex presidente e i fatti di quel giorno».
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«Sono state perse delle vite, è stato versato del sangue, parti del Campidoglio sono state gravemente danneggiate e la vita di membri della Camera e del Senato, del loro staff e quella delle altre persone che lavoravano nell’edificio, sono state messe in pericolo», si legge ancora nella sentenza dei tre magistrati.
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«L’ex presidente Trump non ha fornito a questa Corte nessuna ragione legale per revocare la valutazione del presidente Biden sul fatto che vi siano in gioco gli interessi dell’esecutivo», hanno scritto inoltre i giudici, facendo riferimento al fatto che il presidente in carica è l’unico a poter invocare il privilegio esecutive e Biden, in questo caso, non lo ha fatto. La portavoce del tycoon ha già comunicato che Trump si appellerà alla Corte Suprema, con i magistrati d’appello che gli hanno dato 14 giorni per fare ricorso, giorni in cui i documenti non dovranno ancora essere consegnati al Congresso.