Le autorità locali hanno condannato tre persone con l’accusa di partecipazione a manifestazione non autorizzata
Tre attivisti sono stati condannati da un tribunale di Hong Kong con l’accusa di avere organizzato una iniziativa in ricordo del massacro avvenuto a piazza Tiananmen a Pechino nel 1989. La manifestazione era infatti stata vietata dalle autorità locali. Davanti al giudice sono finiti Jimmy Lai, magnate dell’informazione, Chow Hang Tung, avvocato e vice presidente dell’Alleanza di Hong Kong a sostegno dei movimenti democratici patriottici della Cina disciolta a settembre, e l’attivista ed ex reporter Gwyneth Ho.
L’accusa è di avere istigato altre persone a partecipare a un’iniziativa non autorizzata e di avervi preso parte. I tre attivisti sono già in carcere per motivi di “sicurezza nazionale” e hanno denunciato il processo come violazione della libertà di espressione e di riunione.
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Hong Kong ha preso posizioni più dure nei confronti dei dissidenti cinesi nell’ultimo anno, vietando la veglia in ricordo delle vittime del massacro di piazza Tiananmen per la prima volta dopo 30 anni, giustificandosi con motivi di sicurezza dovuti alla diffusione del Covid-19. Insieme ai tre, sotto accusa ci sono anche altre 24 persone tra attivisti e politici. A molti di loro di loro sono già state inflitte condanne fino a dieci mesi di carcere.
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