Guido Russo, il dentista col braccio in silicone:«Era solo una provocazione, mi sono vaccinato il giorno dopo»

Ha fatto parecchio discutere l’ospitata di Guido Russo, dentista che si è presentato al centro vaccinale con un braccio in silicone, a Non è L’Arena, da Giletti

Guido Russo-Meteoweek.com

L’ospitata di Guido Russo a Non è L’Arena, programma condotto da Massimo Giletti su La7, ha suscitato parecchie polemiche. Russo, dentista di Biella, ha fatto scalpore per la sua scenata all’hub vaccinale di via Corso dove si è presentato con un braccio in silicone per farsi vaccinare e così avere il Green pass. Il dentista, da Giletti, ha provato a spiegare le ragioni del suo gesto, raccontando la propria versione di quanto occorso.

Ad accompagnarlo il suo legale Max Veronese. Russo ha raccontato che il suo è stato solo un comportamento provocatorio:«Si vedeva da lontano che fosse finto. Volevo che in quel momento arrivassero tutti, i responsabili dell’hub e i Carabinieri. Volevo un po’ di audience ma per una protesta piccola, personale, non su scala nazionale. Una provocazione per lanciare il tema del fatto che adesso gli italiani hanno la libera scelta di fare o non fare il vaccino. Alcune categorie invece sono obbligate, e questo non lo rende una libera scelta per tutti».

Russo prosegue nella sua versione dei fatti:«Credo sia più sicuro un membro del personale sanitario che si fa un tampone un giorno sì e uno no che uno vaccinato. È più sicuro, i tamponi sono più sicuri. Ho dovuto vaccinarmi, mi sono dovuto piegare allo Stato. Il giorno dopo l’episodio. Non essendo riuscito a ottenere la reazione che volevo creare con la provocazione, e siccome per lavorare lo Stato mi obbliga a vaccinarmi per poter vivere, l’ho fatto».

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Poi ha chiosato:«Io credo che il vaccino sia la migliore arma contro questa malattia. Ma dobbiamo poter fare la scelta, a prescindere che sia giusta o sbagliata». Il legale di Russo ha aggiunto: «La politica sanitaria doveva fare una scelta diversa, ovvero sostenere che il tampone fosse più sicuro del vaccino per il personale sanitario, a tutela del medico e del paziente». 

Anna Di Donato

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