Un uomo di 30 anni di Reggio Emilia si è visto sottrarre dal conto personale 1.250 euro a causa di una frode tramite sms.
In seguito all’aumento delle frodi tramite sms appare sempre più importante seguire i suggerimenti forniti dall’arma dei carabinieri per evitare le truffe. Un giovane trentenne di Reggio Emilia è solo l’ultimo caso esemplare del fenomeno. Dopo aver risposto ad un sms sul telefonino l’uomo ha trovato 1250 euro mancanti dal proprio conto. L’autore della frode è un uomo del casertano di 37 anni, identificato dalle forze dell’ordine al termine delle indagini iniziate dopo denuncia della vittima.
La vicenda ha avuto inizio con un sms che riportava movimenti di denaro sospetti e difficoltà ad accedere al proprio servizio di home banking. Il 30enne ha cliccato sul link del messaggio che lo ha riportato ad un sito web identico a quello del suo istituto bancario (un clone). Su questo sito fasullo l’uomo ha inserito tutte le proprie credenziali di accesso (id, codici, numero telefonico, email, codice fiscale, etc.).
In seguito all’inserimento dei dati di accesso è arrivata la telefonata da parte una persona presentatasi come operatore della sua banca. Questa persona ha eseguito due operazioni che hanno causato l’accredito di 1250 euro sul conto personale del 30enne. Fortunatamente l’uomo si è insospettito e ha rifiutato di fornire anche i dati della carta di credito, terminando poi la conversazione telefonica. Subito dopo il 30enne ha contattato la sua banca e ha ricevuto la conferma di essere stato truffato.
Lo Smishing, la frode tramite sms, e come difendersi
L’uomo si è prontamente rivolto alla stazione di San Polo d’Enza dove i carabinieri hanno verificato l’origine delle due operazioni, 900 e 350 euro. Le forze dell’ordine hanno scoperto che le due operazioni erano da ricondurre ad un Pos fisico presente in un negozio di alimentari nel casertano.
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L’autore della frode è stato poi denunciato per truffa ed indebito utilizzo della carta di credito. La tipologia di truffa definita dai carabinieri come “smishing, sfrutta gli sms di testo con un link che ha la stessa funzionalità della email”. Il nome è simile alla truffa del phishing, dove le credenziali per l’accesso al conto bancario si ottengono fraudolentemente tramite una email.
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Cosa fare per mettersi al sicuro da questo fenomeno? Il consiglio delle forze dell’ordine è ovviamente quello di “non dare credito, non rispondere e non aprire link di messaggi sms di dubbia provenienza: le banche non contattano mai i clienti tramite sms per dare indicazioni di installazione di App e forniture di dati sensibili se non in presenza di comunicazioni effettuate precedentemente tramite lettere o messaggi sulle App di home banking ufficiali e in cui gli utenti siano già in possesso delle credenziali”. Il suggerimento in casi dubbi o sospetti è quello di “segnalare alle forze dell’ordine e alla banca l’arrivo di eventuali sms ed email di dubbia provenienza”.