La serie reiventa la vicenda del rapimento e omicidio dell’onorevole Aldo Moro. I commissari di vigilanza Rai si oppongono alla messa in onda
Monta la polemica relativa a Esterno Notte, la serie tv del regista Marco Bellocchio prodotta dalla Rai, incentrata sul rapimento e omicidio dell’esponente della Democrazia Cristiana Aldo Moro. Il programma non rispetta la verità storica, ovvero che le Brigate Rosse furono responsabili del crimine, ma viaggia di fantasia, raccontando una realtà alternativa in cui l’ex-Presidente del Consiglio ringrazia le Br per averlo salvato e ripudia la Dc, di cui è anche tra i fondatori, dimettendosi da ogni incarico.
Il celebre regista 82enne immagina un Moro provato in un letto d’ospedale da cui dichiara: “Provo gratitudine nei confronti della generosità delle Brigate Rosse. A loro devo la restituzione della vita e della libertà. Dopo quello che è accaduto provo completa incompatibilità con il partito della DC e rinuncio a tutte le cariche, anche quelle future. Mi dimetto“. Al capezzale di Moro ci sono Giulio Andreotti, Francesco Cossiga e Benigno Zaccagnini. Alla fine della serie, Moro incontro anche Papa Paolo VI e lo rassicura sulla possibilità di aprire la politica italiana al Partito Comunista italiano.
La serie è stata presentata alla Festa di Roma e la sua messa in onda è prevista sul canale streaming e in prima serata in chiaro sulla Rai. Il film vuole in quale modo ribaltare la pellicola girata sempre da Bellocchio nel 2003, Buongiorno Notte, nella quale raccontava la vicenda del rapimento Moro così come la vede la storia. La serie è scritta da Marco Bellocchio, Stefano Bises, Ludovica Rampoldi, Davide Serin, nel cast ci sono attori di primo piano e molto noti al grande pubblico, tra cui Toni Servillo e Fabrizio Gifuni
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Gli onorevoli Federico Mollicone (FdI) e Maurizio Gasparri (Forza Italia), commissari di vigilanza Rai e componenti dell’Intergruppo parlamentare La verità oltre il segreto, si oppongono alla messa in onda del programma. “Aldo Moro liberato dalle Brigate Rosse e ucciso da chi? . La messa in onda della fiction su Moro di Bellocchio è contraria alla verità storica e giudiziaria, con la palese volontà di imporre la linea di pensiero di una certa sinistra. Chiederemo di evitare la messa in onda sui canali Rai, cioè la tv pubblica, su cui il Parlamento esercita la sua vigilanza” affermano in un comunicato stampa.
Secondo i due parlamentari “la fiction intossicherà la pubblica opinione con ricerca della costruzione di un immaginario che volutamente ignora e fa a pezzi la Relazione, votata all’unanimità, della seconda Commissione d’inchiesta. Ormai, dopo la commissione Moro II – che ha fatto un ottimo lavoro con il Presidente Fioroni del PD e altri esponenti del centro destra in maniera trasversale, in base alla desecretazione degli archivi voluta dal governo Renzi e che il governo Draghi intende proseguire – anche gli storici di sinistra non hanno più potuto negare, come si faceva all’inizio, l’influenza internazionale sul caso Moro e sulle altre pagine strappate alle stragi del terrorismo italiano. Alcuni intellettuali come Bellocchio vogliono continuare ad accreditare una versione di una Guerra Fredda dove la parte dei cattivi spetta sempre e comunque all’Occidente e alla CIA, per riabilitare, ex post, l’influenza manifesta dell’Unione sovietica e dei paesi del Cominform anche sul nostro territorio“, dichiarano ancora i commissari.
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“Indagare su Moro non può che passare dalle indagini sul Lodo Moro, l’accordo per la santuarizzazione del territorio italiano contro gli attentati dei palestinesi. Lo stesso Moro scrisse più lettere, a ridosso della sua esecuzione, per far capire agli apparati investigativi e ai colleghi di governo dell’accordo fatto coi palestinesi, che insieme ai libici erano sostenuti attivamente dai servizi segreti dell’Est Europa, disse di richiamare da Beirut Giovannone, lui poteva essere il tramite operativo” affermano i due parlamentari.
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“Il Lodo Moro è la vicenda del dopo guerra italiano e della guerra fredda italiana, e dai documenti americani che si stanno via via desecretando potremo avere forse dei nuovi tasselli di questo mosaico. Per questo abbiamo proposto in Parlamento una commissione d’inchiesta che possa fare luce sulla Guerra Fredda, che ha già iniziato il proprio iter in commissione Affari Costituzionali” concludono Mollicone e Gasparri.
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