Incidenza casi ha superato già il limite, con reparti ospedale e terapie intensive verso il massimo. Eppure, il trend dei ricoveri è in rallentamento per cui forse si potrebbe evitare il cambio colore della regione
Se si dovesse guardare ai dati recenti, se l’aumento dei tre indicatori che spostano una regione in zona gialla continuasse con la stessa tendenza dell’ultima settimana, in soli sette giorni tutti (tasso occupazione area medica, terapie intensive e incidenza settimanale ogni 100mila abitanti) supererebbero la soglia d’allarme, e così la Lombardia passerebbe in zona gialla. Eppure sempre dati alla mano, guardando il loro confronto settimanale e l’indice Rt ospedaliero, ci sarebbe una possibilità che il suddetto passaggio non si verifichi.
Se guardiamo i numeri, attualmente il tasso di occupazione dell’area medica è pari al 14,7% ( soglia è 15) e dell’8,17% per quanto concerne le terapie intensive (soglia 10), con un’incidenza oltre il limite di 50 dal 10 novembre. L’aumento rispetto a una settimana fa è 20,4% per i ricoveri, 26,28% per ricoveri in terapia intensiva e 22,8% per incidenza. Se si dovesse proseguire in questo modo, si giungerebbe tra una settimana a un tasso di occupazione pari al 17,7% in area medica, 10,3% in terapia intensiva e incidenza 205,4. Questo significherebbe passare in zona gialla.
Quello che fa sperare è che la crescita degli ultimi sette giorni nelle terapie intensive è assai minore rispetto alla settimana prima. Dal 22 al 29 novembre, infatti, c’era stata una crescita del 52,2%, circa 30 punti percentuali in più dell’ultima settimana. Ciò vuol dire che c’è un rallentamento in corso.
Secondo Danilo Cereda, medico responsabile Unità Organizzativa Prevenzione-Malattie infettive di Regione Lombardia, «quello che stiamo vedendo in questi giorni è che c’è stato un calo dell’Rt ospedaliero, prossimo all’1 (stamattina era all’1,07). Quindi la progressione in termini di ospedalizzazioni sta rallentando». L’indice «segnala la capacità della malattia di aumentare di settimana in settimana il numero dei ricoveri o di diminuirli se scende sotto l’1».
Ciò potrebbe voler dire che almeno uno dei tre suddetti indicatori potrebbe attestatsi sotto la soglia e la Lombardia, in questo caso, resterebbe in zona bianca.
«Aumentano le vaccinazioni con terza dose, quindi cala la probabilità di infettarsi per un numero sempre maggiore di persone. E i numeri dei nuovi contagi sono legati perlopiù alla fascia giovane, che finisce poco in ospedale. Si sta somministrando la dose booster da settimane, perciò potremmo iniziare adesso a vederne l’effetto».
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«Abbiamo due interventi che danno un grosso aiuto: le terze dosi, il cui effetto inizia a vedersi ora, e la vaccinazione dei bambini, di cui vedremo gli effetti a gennaio».
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«Il numero di ricoverati nelle terapie intensive della regione sta salendo a una velocità più o meno costante», spiega Antonio Pesenti, coordinatore terapie intensive Unità di crisi Regione e primario Rianimazione Policlinico. «Rispetto alle precedenti ondate questa risalita è più lenta. Da intensivista penso che ad oggi la cosa più importante sia la terza dose di vaccino anti-Covid. Su questo mi sento di dire alle persone: aiutateci. La terza dose la dobbiamo fare più in fretta possibile», chiosa.
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