Nei giorni scorsi i ricercatori precari del CNR si sono dati appuntamento davanti al Ministero dell’Istruzione a Trastevere (Roma): riuniti per una lotta comune, hanno voluto manifestare per il diritto ad un posto stabile dopo anni di incertezza lavorativa. Anni di precariato, l’impegno per superare un concorso nel 2018 e la speranza per i ricercatori precari del CNR (Consiglio nazionale di ricerche) di trovare finalmente un pò di stabilità.
In realtà dei 1070 che superarono le prove d’esame, solo una parte iniziò ad essere assunta nella pubblica amministrazione fino ad arrivare ai giorni nostri, quando in 400 si sono ritrovati con la graduatoria in scadenza ed il concreto rischio di dover cominciare tutto daccapo.
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“Il processo di stabilizzazione è iniziato nel 2017 con la legge Madia e proseguito fino al 2020. Quest’anno invece i finanzamenti non sono stati devoluti agli idonei in graduatoria, che inzia a scadere altrimenti dopo 10 anni saremo fuori dal CNR, l’Ente di ricerca più grande in Italia” – spiega a Meteoweek Eugenia, ricercatrice precaria del CNR da diversi anni.
Promesse disattese da parte delle Istituzioni, rimpalli tra Ministero e CNR, che dal canto suo ribadiva come una certa quota di fondi non potesse essere utilizzata per lo scorrimento di graduatoria.
Tutto bloccato dunque, finchè Eugenia e i suoi colleghi (e compagni in questa sventurata vicenda) non hanno deciso di mettere in campo azioni concrete per farsi sentire: “Dal 19 novembre abbiamo iniziato a fare un presidio permanente, giorno e notte al CNR, che porteremo avanti fino a quando non delibereranno gli scorrimenti di graduatoria per tutti” – spiega Eugenia.
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Questa volta però la determinazione dei lavoratori precari è stata premiata: il CNR ha approvato l’assunzione di 328 ricercatori che da febbraio 2022 entreranno in pianta stabile all’interno della pubblica amministrazione.
Per i restanti 70 dei 400 iniziali però, la situazione è ancora in alto mare: penalizzati dai criteri della legge Madia per le assunzioni, per il momento sono stati esclusi dallea regolarizzazione di massa decisa in questi giorni.
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