Patrick Zaki, a febbraio la prossima udienza: “Sto bene, grazie Italia”. Il giovane ricercatore sarà scarcerato entro i prossimi giorni, ma su di lui pendono ancora le accuse di “diffusione di notizie false”.
Era giunta ieri la notizia che il giovane ricercatore, Patrick Zaki, era stato trasferito dal carcere di Tora, a Il Cairo, in uno non ancora specificato in Mansura. A confermarlo era stata Marise George, la sorella di Zaki, che tuttavia non è stata in grado di fornire altre indicazioni. “Sì, lo hanno trasferito, ma non sappiamo nient’altro“, aveva affermato Marise a richieste di precisazioni su data e motivo del trasferimento. Oggi si è tenuta la terza udienza del processo a carico del ricercatore, che rischia fino a 5 anni di carcere. Secondo gli ultimi aggiornamenti, però, pare che il giovane verrà presto scarcerato. Si terrà invece a febbraio la prossima – e forse risolutiva – udienza.
Zaki: “Sto bene, grazie Italia”
Patrick Zaki è ormai giunto al 668esimo giorno di prigionia, dopo essere stato incarcerato con l’accusa di “diffusione di notizie false” dalle autorità egiziane. Secondo quanto si apprende dagli ultimi sviluppi sul processo, del quale si è tenuta oggi la terza udienza, pare tuttavia che il 30enne verrà presto scarcerato. Positivi anche i commenti che lo stesso ricercatore ha rilasciato ai giornalisti dalla gabbia degli imputati. “Bene, bene, grazie”, ha infatti risposto Zaki, facendo il gesto con il pollice all’insù, a un diplomatico italiano che gli chiedeva come stesse. Il diplomatico, che sta seguendo il caso insieme ad altri colleghi connazionali e stranieri, ha potuto parlare con il giovane soltanto brevemente, ma Patrick ha ringraziato le autorità italiane per tutto quello che il nostro Paese sta facendo per lui.
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Il ricercatore sarà scarcerato, “ma non è stato assolto”
Secondo quanto viene riferito dai legali di Zaki al termine dell’udienza in Mansura, lo studente egiziano sarà scarcerato tra stasera e domani, “anche se non è stato assolto” dalle accuse. La notizia è stata appresa e poi diffusa da uno dei corrispondenti dell’ANSA, che ha avuto modo di interagire con i legali presenti in aula. “Decisa la scarcerazione ma non sappiamo quando“, avrebbe infatti commentato Hoda Nasrallah, uno degli avvocati che si sta occupando del caso. “Abbiamo appreso che la decisione è la rimessa in libertà di Patrick Zaki, ma al momento non ci sono stati forniti altri dettagli in merito”, ha ulteriormente specificato il legale davanti alle richieste dei giornalisti.
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Nel frattempo, fissata al primo di febbraio la prossima udienza. “Un enorme sospiro di sollievo perché finisce il tunnel di 22 mesi di carcere e speriamo che questo sia il primo passo per arrivare poi ad un provvedimento di assoluzione”, ha commentato Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia. “L’idea che Patrick possa trascorrere dopo 22 mesi una notte in un luogo diverso dalla prigione ci emoziona e ci riempie di gioia. In oltre dieci piazze italiane questa sera scenderemo con uno stato d’animo diverso dal solito e più ottimista”, ha spiegato infine ai cronisti dell’ANSA.