Inizia oggi l’era del Super Green Pass, come funziona e cosa c’è da sapere [VIDEO]

È entrato ufficialmente in vigore il nuovo passaporto sanitario. Come funziona a quali limitazioni va incontro chi decide legittimamente di non vaccinarsi. 

Getty Images

Nella giornata di oggi, 6 Dicembre 2021, è ufficialmente entrato in vigore il super green pass. Secondo le intenzioni del governo, questo nuovo passaporto sanitario “rafforzata” aiuterà la comunità a combattere la nuova diffusione del virus. I dubbi però restano sulla strategia intrapresa da Mario Draghi: il vaccino è arrivato, presentato un po’ da tutto il mondo come la soluzione miracolosa che ci avrebbe trascinato fuori dall’emergenza, eppure fuori dall’emergenza non siamo, Anzi. Basti solo pensare che con le nuove disposizioni governative, basterà avere un solo positivo in classe per sospendere le lezioni in presenza. Andiamo però adesso a vedere in cosa si differenzia questo nuovo Super Green Pass, dal passaporto precedente.

Super Green Pass, cosa cambia rispetto alla precedente certificazione verde

Getty Images

In primo luogo cambiano i criteri in cui viene assegnata, rendendo di fatto la vaccinazione obbligatoria per tutti i luoghi in cui viene richiesto. Rispetto al modello precedente infatti, non sarà possibile ottenerlo mediante tampone. Cambia anche la durata, che rispetto al “vecchio” green pass sarà di 9 mesi, invece che 12.

Con il solo green pass però, non si potrà più entrare nei bar e nei ristoranti al chiuso, così come nei cinema, nei teatri e nelle discoteche. Sarà invece possibile accedere ai mezzi pubblici con la certificazione base, e lo si potrà anche presentare per fare attività fisica nelle palestre. Naturalmente queste disposizioni cambiano, così come cambiano anche la tipologia di restrizioni da applicare, in base al colore che assume un paese. Se un comune entra in zona gialla ad esempio, scatta l’obbligo di mascherina per tutti. Questa però è al momento l’unica differenza rispetto alla zona bianca. Nel momento in cui si entra invece in zona arancione, tutte le misure restrittive varranno soltanto per chi non è in possesso del super green pass. Come regola principale, vi sarà comunque il divieto di lasciare il proprio comune di residenza a meno che non vi siano comprovate esigenze, ma parliamo comunque di restrizioni che varranno soltanto per chi non è provvisto del nuovo Super Green Pass.

Non sarà più attivato invece il coprifuoco che comunque, da quanto si legge, verrebbe applicato soltanto per coloro che non hanno attivato il nuovo Passaporto sanitario. Nel momento in cui si entra invece in zona rossa, le restrizioni varranno per tutti. Si potrà dunque ritornare al coprifuoco e al lockdown, e sarà in quel caso una misura che coinvolge anche i vaccinati. Anche questa decisione del governo non potrà che destare qualche perplessità. Se il vaccino sta funzionando come tutti ci dicono, perché ci ritroviamo a dover gestire un’emergenza con regole e limitazioni molto rigide, in cui nulla sembra cambiato rispetto allo scorso anno?

Il governo ha poi comunicato che con l’introduzione del nuovo Super Green pass, è stata anche aggiornata l’applicazione per mobile chiamata VerificaC19, un modo, spiega l’esecutivo, per aiutare i gestori degli esercizi commerciali a poter controllare al meglio un certificato verde, che a partire da oggi, si sdoppia. Si potrà infatti selezionare il tipo di controllo che si vuole effettuare per entrambi i passaporti con estrema facilità.

I dubbi costituzionali però restano. Si può davvero aggirare in questo modo un articolo fondamentale della nostra costituzione quali il 32? Possiamo davvero indurre all’obbligo vaccinale le persone in questo modo? Sembra di si, ma bisognerebbe allora accettare il fatto che in nome dell’emergenza abbiamo deciso di violare i diritti fondamentali dell’essere umano. 

Leggi anche: Manovra: maggioranza spaccata. Niente da fare per il contributo bollette

Leggi anche: Green Pass: obbligo dai 12 anni in su per metropolitana e bus

La questione è sicuramente ostica, e anche tra i giuristi vi è un aspro dibattito, ma anche ripensando alla velocità con cui, in base a pochissimi dati, si è arrivati ad approvare la vaccinazione per i bambini, la sensazione è che qualcosa ci stia sfuggendo. Nel video, alcune opinioni raccolte a Milano sul tema.

Gestione cookie