Caro bollette: bocciato il contributo di solidarietà. Lega esulta, critico il M5S

Maggioranza divisa sul piano per affrontare il grave aumento delle bollette previsto per gennaio: il contributo di solidarietà per affrontare il caro bollette, ipotizzato da Mario Draghi, è stato bocciato in Consiglio dei Ministri. Prevedeva il  finanziamento tramite un bonus, derivante dal congelamento degli sgravi fiscali, per i redditi sopra i 75mila euro e in favore dei redditi sotto i 15mila euro. La proposta del Presidente del Consiglio è stata bocciata da Lega, Forza Italia e Italia Viva mentre vedeva il favore di Pd, M5S e LeU. Il contributo avrebbe creato un tesoretto da circa 248 milioni di euro.

Impossibile quindi anche solo pensare in Italia solidarietà economica da chi ha un reddito più alto, l’idea di una patrimoniale per contribuire alla difficoltà del Paese in questa legislatura è pura utopia. In compenso per Matteo Salvini la bocciatura del contributo di solidarietà è una vittoria. “Qualcuno, a sinistra, ieri parlava di una patrimoniale: non è il momento di tassare nessuno – ha detto ieri il segretario della Lega -. Adesso chiediamo al governo ancora più coraggio per garantire la luce e il gas a famiglie e imprese. Per noi il taglio delle bollette viene prima di tutto“. Inutile chiedergli come spera si possa finanziare questo taglio senza fondi.

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La morale è che, per una scelta della destra, che comprende Italia viva, le bollette saranno più care” commenta il ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli. Per l’esponente del Movimento 5 Stelle, l’introduzione del contributo “non significava una nuova tassa o un aumento di imposte, ma l’attuazione del taglio fiscale rimandata di un anno per i redditi sopra i 75mila euro. Ho detto a nome del Movimento che eravamo favorevoli a destinare queste risorse al taglio delle bollette. Dopodiché il presidente ha cambiato idea” ha detto il ministro.

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A questo punto la soluzione per evitare la stangata del caro bollette è lo stanziamento di un fondo in manovra che sale a circa 800 milioni di euro. Le risorse previste arriveranno dal riforma di Irpef e Irap per il 2022 e i restanti 300 milioni da altri fondi reperiti in bilancio e non utilizzati. In tutto quindi per il primo trimestre del prossimo anno ci sarà un intervento da 2,8 miliardi.

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