Scandalo a Westminster, trovate tracce di cocaina: “C’è una cultura della droga in Parlamento”

Scandalo a Westminster, trovate tracce di cocaina: “C’è una cultura della droga in Parlamento”. L’inchiesta del Sunday Times e i racconti dei testimoni. Chiesta un’indagine e l’introduzione dei cani anti-droga. 

Droga a Westminster - meteoweek
Droga a Westminster – meteoweek.com

Secondo quanto emerso dall’inchiesta del Sunday Times, sono state rilevate tracce di cocaina in tutta la tenuta di Westminster, in aree accessibili solo alle persone in possesso di lasciapassare parlamentari autorizzati. Nel frattempo, il deputato conservatore Charles Walker, presidente del comitato di amministrazione, ha affermato che la questione sarà discussa dalla Commissione della Camera dei Comuni la prossima settimana.

Parlamentari, colleghi e personale parlamentare, sempre secondo quanto riportato dal Sunday Times, hanno raccontato – in forma anonima – di aver assistito a un palese uso di droga in tutto il parlamento, sia da parte del personale che degli stessi parlamentari. In particolare, un testimone ha raccontato di aver visto davanti ai suoi occhi un parlamentare “sniffare tranquillamente cocaina a una festa“, mentre un altro ha raccontato di aver visto un parlamentare sniffare una striscia “a tarda notte”, sulla sua scrivania. Un altro ancora, sempre in forma anonima, ha invece descritto una vera e propria “cultura della cocaina” ampiamente diffusa in Parlamento, aggiungendo che una situazione del genere non solo è “scioccante, ma anche triste”.

“C’è una cultura della cocaina in Parlamento”

Secondo quanto si apprende dai media britannici, lo “scandalo” è partito dopo che in un recente controllo sono state trovare tracce di stupefacenti in 11 dei 12 posti testati, alcuni dei quali accessibili solo con un pass parlamentare. In particolare, la cocaina è stata individuata nei bagni vicino all’ufficio di Boris Johnson e della ministra degli Interni, ma anche in quelli in prossimità delle stanze del governo-ombra laburista. Tanto che adesso pare via sia intenzione di introdurre i controlli con i cani anti-droga all’ingresso di Westminster. Si ricorda, inoltre, che nel corso di un anno due spacciatori sono stati arrestati mentre “giravano” nei pressi del Parlamento, con altre 13 persone che sono state invece fermate per possesso di droghe.

C’è una cultura della cocaina in Parlamento. Alcuni si fanno continuamente, altri provano ogni tanto. Alcuni sono nomi noti, altri sono giovani deputati ambiziosi o funzionari: pensano di essere intoccabili. Ma si tratta di  un ‘segreto’ aperto a Westminster, è la cultura della droga. Tutti sanno in quale ufficio andare per trovare una canna”, racconta non a caso una fonte al Sunday Times.

Lo speaker della Camera, Sir Lindsay Hoyle, ha promesso un’indagine in merito, e la prossima settimana una Commissione si occuperà del caso. Sul tema si è espressa anche la ministra degli Interni, Priti Patel: “Non c’è posto nella nostra società per le droghe, e certamente non nel nostro Parlamento. Quelli che hanno il privilegio di lavorare nel cuore della nostra democrazia, e che sono coinvolti nell’uso o nello spaccio di droghe, sono del tutto sconnessi dal dolore e dalla sofferenza che alimentano attraverso questo traffico”.

LEGGI ANCHE: Valerie Pecresse ha vinto le primarie dei Republicans: sfiderà Macron alle presidenziali

Dal canto suo, Sir Ed Davey, leader dei liberaldemocratici, ha chiesto un’indagine: “Quando migliaia di giovani sono in prigione per consumo di droga, è scandaloso che le persone si facciano cocaina impunemente in parlamento. I ministri del governo condannano duramente l’uso di droghe illegali, ma chiudono un occhio quando si tratta dei loro colleghi. Non possiamo permettere che persista una cultura in cui le persone potenti pensano di poterla fare franca, e abbiamo bisogno di un’azione efficace da parte del governo per sgominare le bande criminali che traggono profitto dalla vendita di droga”.

LEGGI ANCHE: Vulcano Semeru, vittime aumentano a 13: centinaia le persone evacuate e ferite

Jenny Symmons, che presiede la sezione sindacale GMB, ha dichiarato: “Il Parlamento è un microcosmo del Paese: se quindi è vero che la droga è un problema evidente, è altrettanto vero che la cultura del lavoro è fatta di orari tardi e scadenze brevi, che possono creare una pressione ingestibile. Deve essere perciò disponibile un supporto per tutti coloro che si sono rivolti alla droga, e dobbiamo continuare a migliorare le condizioni di lavoro per il personale parlamentare”.

Gestione cookie