Davide Giri, parla l’altro ricercatore ferito dal killer: “Mi ha colpito alle spalle, l’ho respinto con i calci”

Davide Giri, parla l’altro ricercatore ferito dal killer a New York: “Mi ha colpito alle spalle, l’ho respinto con i calci”. L’aggressore ha scelto le sue vittime a caso: “Non ci ha aggredito perché italiani, è stato puro caso. Non poteva saperlo”.

Davide Giri, parla l'altro ricercatore ferito dal killer - meteoweek.com
Davide Giri, parla l’altro ricercatore ferito dal killer – meteoweek.com

Ucciso a coltellate non lontano dal campus universitario della Columbia University, Davide Giri ha perso la vita a soli 30 anni. Stava studiando per conseguire un dottorato dopo gli studi al Politecnico di Torino, quando la sua è stata spezzata dalla follia di un killer con precedenti e in libertà vigilata. Giri è stato ucciso intorno alle 11 di sera del 2 dicembre scorso, all’altezza della 123sima strada e Amsterdam Avenue, nei pressi di Morningside Park.

L’aggressore è il 25enne Vincent Pinkney, che poco dopo l’assalto è stato fermato dalla polizia a Central Park. Il malvivente, dopo aver ucciso Giri, ha accoltellato anche un 27enne identificato dal New York Times come italiano. Si tratta di Roberto Malaspina, ricatore perugino che sarebbe riuscito a fuggire alla follia di Pinkney dopo averlo preso a calci. “Ero fuori da un locale con un amico. Siamo usciti, erano le undici. Tornavamo verso casa. Quello sconosciuto mi ha sorpreso e colpito alle spalle. Cinque, sei colpi. Io mi sono difeso con i piedi”, racconta il giovane nella sua testimonianza – secondo quanto riportato da Il Messaggero.

“Mi ha colpito alle spalle, sono stato decisamente fortunato”

Vincent Pinkney era in libertà vigilata, dopo un lungo elenco di reati (le fonti parlano di 11 precedenti penali) commessi nonostante la giovane età. Arrestato a Central Park dopo le doppia aggressione, il 25enne è stato identificato dalle forze dell’ordine newyorkesi, e pare faccia parte di una gang criminale del Queens. Il giovane ha dapprima accoltellato a morte il 30enne ricercatore Davide Giri, per poi – subito dopo i fatti – aggredire alle spalle un altro ricercatore italiano.

Roberto Malaspina, che ha conseguito il dottorato all’Università di Milano e che si trova negli Stati Uniti per condurre sei mesi di ricerca alla Columbia University, è stato ferito al fianco destro, in maniera non letale, ed è ora ricoverato all’ospedale Mount Sinai Morningside. A La Repubblica il giovane ha spiegato di essere stato “decisamente fortunato”, e che le sue condizioni sono al momento stabili – “tra un paio di giorni mi dimetteranno”.

Sempre ai giornalisti, il ragazzo ha poi raccontato i momenti di quell’aggressione improvvisa e “assolutamente ingiustificata”. “Mi ha colpito senza dire nulla – ha sottolineato Malaspina – nel più completo silenzio. Non abbiamo avuto alcun tipo di dialogo. Ha cercato di ferirmi il più possibile, in maniera molto veloce. Sembrava un raptus. Inizialmente, non mi sono reso conto del taglio, forse per l’adrenalina. Ha cercato di colpirmi da sopra. Sono riuscito a respingerlo un minimo con i piedi, ma è riuscito a ferirmi. Non so in quale momento, ma ho tre tagli abbastanza importanti sulla schiena. Poi è andato via da solo. Io ho urlato, chiedendo aiuto, e lui ha iniziato a correre. Si sono fermate alcune persone che mi hanno aiutato, chiamando ambulanza e polizia”.

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“All’ospedale mi hanno detto che c’era stata un’altra aggressione a uno studente italiano, mi ha sconvolto”, ha poi proseguoto il giovane.  “Ho saputo dell’esito tragico, una cosa terrificante. Non ci ha aggredito perché italiani, è stato puro caso. Non poteva saperlo. Penso sia stato un raptus, di una persona che suppongo abbia problemi psichiatrici. Non credo che la nazionalità fosse il movente”, ha infine concluso il 27enne.

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Si ricorda che l’aggressore, dopo aver accoltellato i due ricercatori connazionali, si è poi immediatamente recato verso il vicino Central Park, dove ha cercato di attaccare, senza però riuscirvi, un terzo uomo che passeggiava insieme alla fidanzata. La polizia lo ha fermato e arrestato poco dopo i fatti. Nonostante la giovane età, Pinkey ha una lunga storia di crimini alle spalle: è infatti finito in manette più di 11 volte per rapine e altri reati, e farebbe parte della gang ‘Every Body Killer’.

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