Vaccini, Palamara (Iss): “Con richiamo possiamo fermare la variante Omicron”

Mentre la nuova variante Omicron di Covid-19 si sta diffondendo nel mondo, Anna Teresa Palamara (Iss) analizza la situazione italiana: “Con il richiamo del vaccino possiamo fermare il nuovo ceppo. Finora nessun caso grave, ma il booster è decisivo per mantenere alta la protezione”.

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variante Omicron, Palamara: “Diffusione si può fermare con richiamo vaccinale” – meteoweek.com

Si è alzata l’allerta in merito ai casi sempre più frequenti di variante Omicron nel mondo. Nella giornata di ieri, il nuovo ceppo è stato segnalato anche in America Latina, con il Brasile che segna i primi due casi. Anche in Italia stanno via via aumentato i casi di contagio da variante Omicron di Sars-CoV-2, e in merito alla faccenda è intervenuta – in un’intervista a La StampaAnna Teresa Palamara, a capo del Dipartimento di Malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità che sta studiando il nuovo mutante del coronavirus pandemico.

“Al momento i casi che si sono registrati sembrano per lo più caratterizzati da sintomi lievi, ma per ora non disponiamo di elementi tali da fare previsioni sulla sua patogenicità. Tutti i virus tendono ad adattarsi al loro ospite, ma non possiamo sapere quando questo avverrà. Servono tempo e studio per capire. Al momento i vaccini progettati contro il virus originario si sono dimostrati efficaci contro tutte le varianti e per ora nulla fa pensare che non sia così anche per Omicron”, ha esordito l’esperta.

Palamara sulla variante Omicron: “Niente panico. Con prudenza, sarà un Natale sereno”

“Nei nostri laboratori – spiega Palamara – stiamo attivamente cercando di studiare la variante, ma per saperne di più occorreranno ancora settimane. I dati sudafricani che abbiamo potuto esaminare ci dicono che la sua trasmissibilità è oggettivamente più alta. Questo probabilmente è in relazione al fatto che le mutazioni si concentrano in modo particolare sul sito della proteina Spike, che si lega al recettore presente sulla membrana della cellula ‘bersaglio’, rendendo più efficiente l’infezione”. Pare dunque che il virus sia più trasmissibile, tuttavia i dati fin qui raccolti non ci dicono “nulla sulla sua aggressività. I dati definitivi non sono ancora disponibili, ma quello che sappiamo ci fa ben sperare. Anche le informazioni che ci arrivano dal Sudafrica convergono nel dire che i contagiati da Omicron sono per lo più asintomatici o con forme non gravi di malattia”.

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Nella “logica dei virus”, la maggiore capacità infettiva risulta al contempo in una minore pericolosità per la salute umana – i un attenuamento della “loro patogenicità”. Del resto, spiega Palamara, “è nel loro interesse salvare l’organismo nel quale vivono e si replicano”. Non è mai una buona idea, però, abbassare la guardia con questo tipo di virus: questo perché “tutti i ceppi circolanti sono in grado di arrivare ai recettori dell’apparato respiratorio profondo e di molte cellule dell’organismo, generando forme gravi e anche letali di malattia”. Diventa a questo punto fondamentale proseguire con la campagna vaccinale, sia con le prime dosi che con i richiami. “Sappiamo che, dopo un certo arco di tempo, la loro efficacia rispetto al rischio di contagio tende a diminuire. Ma ci proteggono ancora in percentuali alte dal pericolo di andare incontro a forme gravi di malattia. Questo deve darci tranquillità, spingerci a vaccinarci e fare il booster”. Vaccini – e richiami in particolare – “servono a svegliare le cellule della memoria che ci proteggono non solo dalla malattia, ma anche dal contagio”.

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La variante Omicron, dunque, può essere contrastata anche con i farmaci attualmente in uso per gli altri ceppi. I vaccini finora disponibili, infatti, “si sono rivelati efficaci con tutti i tipi di varianti. Mantenendo elevata la risposta immunitaria con i richiami, credo che possano conservare la loro efficacia anche contro questa”. Ovviamente, parallelamente alle dosi è fondamentale continuare ad applicare tutte le altre misure anti-contagio: “le classiche e sempre efficaci regole: usare le mascherine, rispettare il distanziamento, igienizzare le mani. Infine il tracciamento, essenziale a rompere la catena dei contagi”. Alla domanda in merito al periodo Natalizio, invece, Palamara si è così pronunciata: “Niente panico. Sarà un Natale sereno se lo affronteremo con il realismo e la prudenza necessari in questo momento. Se si rispettano le misure di sicurezza e ci si vaccina, si può vivere in tranquillità e senza rinunciare a viaggi o alla classica tavolata familiare, sempre rispettando le regole igieniche fondamentali ed evitando di stare proprio gomito a gomito. Per un buon Natale usiamo la testa, ma niente panico”.

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