I “best workplaces for Millennials 2021”: ecco la lista delle 15 migliori aziende (italiane e non) per i lavoratori più giovani. La ricerca e la classifica sono state dirette e pubblicate da Great Place to Work.
Il 29 novembre 2021 è stata pubblicata la Classifica di Great Place to Work Italia, che individua le 15 migliori aziende per giovani. In queste aziende, la popolazione dei Millennial ha espresso attraverso la nostra Survey Platform in modo più intenso l’apprezzamento per lavorare in un great workplace. Come viene spiegato nel comunicato stampa, la classifica è originata in gran parte dal giudizio dei Millennials che, rispondendo all’analisi di clima, hanno conferito alla loro azienda il titolo di Best Workplace for Millennials 2021.
Il giudizio della popolazione aziendale Millennials è stato raccolto tramite un questionario, che ha costituito il 2/3 del punteggio totale per la definizione della Classifica. Il restante 1/3 del punteggio, infatti, è stato “ottenuto dalla differenza fra la percezione dei Millennials (misurata tramite il punteggio Trust Index) e quella del resto della popolazione aziendale e dalla percentuale di Millennials sul totale dei rispondenti al sondaggio”. “Basta osservare i comportamenti dei Millennial per capire meglio il fenomeno della Great Resignation; solo ascoltando le loro esperienze potremo comprendere cosa sta succedendo e soprattutto come le aziende debbano correre ai ripari”, ha dichiarato Beniamino Bedusa, Presidente e Partner di Great Place to Work Italia.
La lista: 15 aziende entrate in classifica
Sul podio sono risultate “tre aziende appartenenti a settori diversi tra loro”: al primo posto Bending Spoons Spa che opera nel settore dell’Information Tecnology (nello specifico software); segue Mia-Platform (sempre del settore IT), mentre al terzo posto troviamo Casavo (Real Estate). Le tre aziende sono tre realtà nate e cresciute negli ultimi dieci anni, che hanno come caratteristiche attrattive per i Millennials un “elevato quoziente tecnologico, flessibilità operativa e strutture organizzative poco gerarchiche”. Ovviamente, nella classifica vi sono anche colossi multinazionali (con sede in Italia), quali Salesforce, Cisco Systems e American Express, che sono riuscite a creare programmi ed iniziative ad hoc per i loro dipendenti più giovani, aumentando la loro soddisfazione e il loro engagement anche durante l’ultimo, difficile periodo.
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Come spiegato nel comunicato, tale Classifica si basa sul parere di oltre 40 mila collaboratori (40.854) di 128 aziende analizzate nel corso del 2020. Di questi, quasi 9.000 (8.960) sono Millennials. Tra i temi sui quali i Millennials delle aziende premiate si differenziano rispetto ai loro colleghi assunti altrove, ci sono: promozioni e riconoscimenti (81% vs 55%), la cultura dell’innovazione (87% vs. 67%) e la collaborazione del team (92% vs. 72%).
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Tuttavia, anche l’equilibrio vita-lavoro è valutato più positivamente (85% vs. 76%). “La risultante di tutti questi fattori – si legge nel documento – combinati con l’adozione di politiche coerenti, abilitanti il benessere e la produttività, nelle aziende ‘Best’ è ben rappresentata dall’intention to stay, ovvero l’intenzione delle persone di lavorare per una data azienda nel lungo periodo: 80% vs 70% delle restanti realtà prese in considerazione”. Ne consegue che “tra i collaboratori a rischio abbandono, vi sono il 6% contro il 14% delle aziende non pubblicate in lista. Da segnalare che le affermazioni più correlate a questo indice di retention fanno riferimento all’orgoglio per l’azienda e all’impatto che l’organizzazione genera per la comunità, a confermare la crescente rilevanza che i temi della CSR e del ‘purpose’ hanno per i giovani talenti”.