Caso Emanuela Orlandi, il legale della famiglia: “Ascoltare lo scrittore Giancarlo Capaldo. Dopo 38 anni, la famiglia ha diritto di sapere la verità”. Presentata istanza al Vaticano dopo l’ultima rivelazione shock.
Nuovi sviluppi in merito al caso irrisolto della morte di Emanuela Orlandi, scomparsa misteriosamente a Roma il 22 giugno 1983 all’età di 15 anni e i cui resti sarebbero stati presumibilmente ritrovati presso il cimitero Teutonico di Roma. Con una istanza depositata in Vaticano il 22 novembre scorso, i legali della famiglia chiedono che venga convocato “con la massima urgenza” l’ex magistrato e scrittore Giancarlo Capaldo. In particolare, viene richiesto che l’ex magistrato sia ascoltato e chiarisca alcuni aspetti della vicenda dei quali ha parlato durante la presentazione del suo libro “La ragazza scomparsa”, ispirato proprio alla scomparsa della giovane.
“Intendiamo rivolgerci immediatamente all’autorità giudiziaria vaticana, per chiedere chiarimenti dopo le rivelazioni del magistrato Giancarlo Capaldo, al fine di conoscere a che titolo è avvenuto questo incontro, chi erano gli interlocutori, a che titolo parlavano”. A dirlo all’Adnkronos è stato una settimana fa l’avvocato della famiglia di Emanuela Orlandi, Laura Sgrò, aggiungendo: “Ci attiveremo subito, erano anni che aspettavamo questo momento. Dopo 38 anni, la famiglia ha diritto di sapere la verità“.
E infatti, da pochi giorni i legali della famiglia di Emanuela Orlandi hanno chiesto ufficialmente che Capaldo venga convocato “affinché spieghi chi siano gli interlocutori definiti ‘alti prelati’ che ha incontrato, quale sia stato l’effettivo tenore delle conversazioni intercorse e quali persone siano state coinvolte in questa presunta ‘trattativa’” – di cui lo stesso scrittore aveva riferito.
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“In data 17 novembre 2021 – si legge nell’istanza presentata – il dottor Giancarlo Capaldo, nell’occasione della presentazione del suo ultimo romanzo, ‘La ragazza scomparsa’, ispirato alla vicenda di Emanuela Orlandi, ha rilasciato ai giornalisti presenti, Andrea Purgatori e Francesco Paolo del Re, dichiarazioni gravissime del seguente tenore: ‘Il Vaticano mi chiese un incontro, che aveva come oggetto la richiesta di trovare un sistema per non mantenere l’attenzione della stampa in modo negativo sul Vaticano. In quella occasione, chiesi la possibilità del rinvenimento del corpo di Emanuela Orlandi o almeno di sapere, di conoscere la sua fine. Si mostrano disponibili e mi dissero: ‘Le faremo sapere‘”.
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“Tale ultima dichiarazione – prosegue e conclude il documento – lasciò intendere al magistrato che i suoi interlocutori fossero a conoscenza di dove fossero i resti di Emanuela. Ad un successivo incontro, gli interlocutori avrebbero detto al magistrato: ‘Va bene’. Il dottor Capaldo ha riferito, sempre nel corso della presentazione, di una interlocuzione con alti vertici vaticani durata circa due mesi, avvenuta poco prima dell’apertura e della traslazione della tomba di Enrico De Pedis, detto Renatino, noto esponente della Banda della Magliana, inspiegabilmente sepolto nella cripta della chiesa di Sant’Apollinare. Tale ultimo avvenimento è del giugno 2012″.
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