Zeno Molgora, 28 anni, amministrava chat Telegram. Posti sotto sequestro un coltello e un’accetta rinvenuti in uno zaino con kit di sopravvivenza
Zeno Molgora, 28 anni, era amministratore delle chat Telegram no green pass, e tramite i social era divenuto un vero e proprio punto di riferimento per i no vax, come riporta il Corriere della Sera. La polizia lo ha perquisito e indagato per istigazione a delinquere. Il giovane aveva porto d’armi a uso sportivo, armi, coltelli, tirapugni. Secondo gli inquirenti sui social, il ragazzo praticava «un’intensa attività di proselitismo e incitamento allo svolgimento di iniziative illegali».
Il 28enne è stato l’ideatore del corteo organizzato a Milano da piazza Fontana il sabato pomeriggio. Negli ultimi tempi, aveva proposto un corteo nazionale a Milano («con metodi nuovi ed eclatanti»), e un altro in Svizzera, «per dare visibilità alla protesta», per il 31 dicembre, poiché intendeva «ridare forza e morale ai manifestanti che stanno subendo ingiustizie gratuite».
Molgora aveva già avuto una denuncia per aver partecipato a mnifestazioni no green pass non autorizzate, e da settembre era sottoposto a Daspo urbano, ecco perché non poteva più prendere parte ai cortei del sabato. «La sua figura ha dal principio assunto rilievo strategico nella campagna di protesta contro le misure di contenimento della pandemia quale amministratore della chat Telegram “No Green-pass! Adesso Basta! Movimento italiano” e del gruppo Facebook “No Green Pass Adesso Basta!! Parte 2”, a cui sono iscritti 32 mila utenti», dice la polizia. Tramite un «malizioso e ingannevole uso dei social network», Molgora era ormai «fondamentale punto di riferimento per i No vax, ideando e lanciando per la prima volta il corteo da piazza Fontana».
Come spiega ancora la Questura di Milano, il giovane faceva tramite social «martellante campagna mediatica, continuata attraverso messaggi motivazionali tesi a mantenere viva la protesta del sabato (come noto, mai preavvisata)» che miravano a «promuovere, organizzare e pubblicizzare nuovi momenti di aggregazione».
La sera del 20 novembre, anche per «contrastare un sentimento negativo emerso dai social sull’incapacità dei manifestanti di far partire il corteo», Zeno ha proposto una manifestazione nazionale in piazza Duomo prevista persabato 27 novembre, «evidenziando surrettiziamente che vi avrebbe preso parte un milione di persone ed esortando i partecipanti a portare ed accendere torce da stadio. Con ciò creando una situazione di intossicazione informativa e disorientando gli stessi manifestanti talora forse non consapevoli di dare seguito ad indicazioni di un organizzatore malevole e virtuale».
Zeno, lo scorso 23 novembre ha divulgato alcuni post in cui promuoveva un evento internazionale contro l’obbligo del green pass, che si sarebbe dovuto svolgere a Ginevra, in Svizzera, il 31 dicembre. Dopo aver esaminato il cellulare del giovane, è venuto fuori che Molgora aveva inviato tramite chat Telegram, file con mille green pass abusivi e si sta cercando di indagare per risalire all’origine dei suddetto certificati.
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Il giovane ha rivelato di averli scaricati online e «distribuiti gratuitamente a più utenti possibile». Per questa ragione la polizia lo ha denunciato per ricettazione con altre due persone. Il 28 ottobre scorso, il ragazzo era stato ospite in diretta della trasmissione “Zona bianca” su Rete4.
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«Come sapete è stato un azzardo provare a tenere pulito il popolo No green pass in un programma pro green pass — aveva commentato su Facebook — ma ho fatto del mio meglio cercando di mettere i puntini sulle i e tutto sommato è andata anche bene». E chiudeva il post così: «Rimaniamo uniti, apartitici, pacifici come sempre e ricordate di portare il simbolo nelle piazze per non essere scambiati per quello che non siete».