Non scorre buon sangue tra il Garante dei cinquestelle, Beppe Grillo, e il loro leader, Giuseppe Conte: continua lo scambio di frecciatine.
C’è ancora crisi nel difficile rapporto tra il Garante del Movimento 5 stelle, Beppe Grillo, e il loro leader Giuseppe Conte. L’astio che esiste tra i due non è mai stato un mistero, fin da quando l’ex premier ha assunto la guida del partito specificando che non avrebbe accettato di essere un capo a metà. In altre parole – e probabilmente Grillo l’aveva capito – avrebbe limitato nettamente i poteri del Garante, figura centrale del Movimento fin dalla sua nascita. Poi Conte è effettivamente diventato il numero uno dei pentastellati, con buona pace di Grillo ma non senza le sue stilettate. Stavolta il campo di scontro è la dichiarazione fatta dal leader a proposito della Rai, la Radiotelevisione Italiana. Ma cosa è successo?
Le parole di Conte sulle nomine Rai e la presa in giro di Grillo
Tutto è partito dall’esclusione del M5s nell’ambito delle nomine Rai, fatte dall’amministratore delegato Carlo Fuortes. In tutta risposta Conte aveva annunciato che non avrebbe più partecipato alle trasmissioni Rai e avrebbe evitato di rilasciare dichiarazioni alle sue trasmissioni. Parole che hanno creato scalpore, ma soprattutto hanno fatto chiedere a tutti i commentatori della politica italiana: “A che pro?”. Rinunciare alle comparsate nei salotti televisivi, infatti, giocherebbe a sfavore in primis del Movimento. Lo sa bene Beppe Grillo, che oggi – mercoledì 24 novembre – intervenendo alla conferenza stampa sulle comunità energetiche ha indirizzato una frecciatina all’ex premier. “Mi fa piacere che c’è di nuovo la stampa, che ci sono i giornalisti. Quindi anche Conte, che è un gentleman, non riesce a dare degli ultimatum, è uno dei più grandi specialisti di penultimatum che abbiamo visto. Va bene così”.
LEGGI ANCHE: Bonus a chi si presenta al lavoro: ecco come Ama combatte l’assenteismo
Il leader del M5s l’ha presa sportivamente e ha risposto a tono, ironia. “Ma c’è la Rai? Se non c’è la Rai non c’è nessuna violazione”, ha detto a chi gli chiedeva se il Garante si riferisse proprio alla vicenda per cui i cinquestelle hanno deciso di non andare più nelle trasmissioni Rai. Nello specifico, a proposito di Grillo ha detto: “Mi sembra che Grillo sul piano della comunicazione abbia una visione non molto ortodossa”, ma con lui, ci ha tenuto a chiarire, “non c’è stata nessuna divergenza”. Poi Conte, che probabilmente ha colto il messaggio, ha precisato che quella riguardo alla Rai non è “una decisione irreversibile”. “La Rai non è che la teniamo fuori assolutamente”, ha aggiunto l’ex premier. E ha spiegato: “Abbiamo detto che non saremmo andati per richiamare l’attenzione dei cittadini“ sul Servizio pubblico.
LEGGI ANCHE: Fine volontaria della vita, ecco cosa prevede il testo base sull’eutanasia
Le tensioni tra Conte e Grillo
Il rapporto tra Conte e Grillo è incrinato da prima che l’ex premier ottenesse la guida del M5s. “Non posso essere un capo dimezzato”, aveva detto Conte lasciando intendere che avrebbe accettato il ruolo solo se Grillo non gli avesse messo i bastoni tra le ruote nei processi decisionali. Così il Garante gli aveva risposto per le rime: “Non può risolvere i problemi del Movimento, non ha la visione politica”, era stato il suo durissimo attacco. Lo aveva scritto anche sul suo blog: “Mi sento così, come se fossi circondato da tossicodipendenti che mi chiedono di poter avere la pasticca che farà credere a tutti che i problemi sono spariti e che dia l’illusione (almeno per qualche mese, forse non di più) che si è più potenti di quello che in realtà si è davvero, pensando che Conte sia la persona giusta per questo“. All’epoca (era la fine di giugno 2021) sembrava con con queste parole Grillo volesse scaricare Conte e trovare un altro comandante in capo per il Movimento, che rispettasse le gerarchie. Eppure, il resto è storia. Alla fine Conte è diventato il leader dei pentastellati, ma non ha ancora fatto la pace con il loro Garante.