E’ partito un colpo durante un’esercitazione al poligono, a morire è un poliziotto di 48 anni che lascia tre figli.
Un colpo partito accidentalmente durante un’esercitazione ha ucciso il quarantottenne Sergio Di Loreto assistente capo della polizia in servizio alla Questura di Agrigento. La tragedia si è verificata durante un’esercitazione di tiro al bersaglio della Polizia: un agente è morto dopo essere stato colpito accidentalmente da un proiettile esploso mentre partecipava alla giornata di addestramento.
Il dramma si è consumato nella mattinata di oggi al poligono di Soddì, in Sardegna. A renderlo noto i sindacati di polizia. L’agente era arrivato in Sardegna da qualche giorno per partecipare a un corso di aggiornamento al Caip di Abbasanta, il Centro di Addestramento istruzione professionale della polizia di Stato che si trova nell’Oristanese.
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L’uomo sarebbe stato raggiunto da un colpo partito da un’arma che era in uso nel poligono di tiro, ma al momento non sono stati resi noti altri dettagli dell’accaduto. Secondo il sindacato di Polizia il colpo sarebbe stato esploso dall’arma di un collega. Sul posto, oltre ai soccorsi medici del 118, che però hanno potuto fare ben poco per il poliziotto, sono accorse anche le autorità inquirenti. Le stesse forze dell’ordine stanno cercando di ricostruire quanto accaduto.
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Sergio Di Loreto è stato raggiunto da un colpo di pistola partito dall’arma di un collega. La dinamica della tragedia non è stata ancora ricostruita, sul posto stanno operando gli investigatori della squadra mobile. Al poligono è arrivato anche il questore di Oristano, Giuseppe Giardina, e il magistrato di turno. L’incidente, a quanto pare, è avvenuto nelle fasi di pulizia di un’arma: a un collega sarebbe partito inavvertitamente un colpo che ha raggiunto Di Loreto tra addome e petto. Il poliziotto è stato soccorso dai colleghi e poi trasportato con l’Elisoccorso all’ospedale di Ghilarza, ma ogni tentativo di salvargli la vita si è rivelato inutile.
Di Loreto aveva lavorato al reparto scorte della Questura di Roma e poi a quello del Viminale, per poi tornare ad Agrigento, dove lavorava all’ufficio automezzi della Questura. Lascia una moglie e due figli: «Equilibrio e Sicurezza si stringe attorno alla famiglia del collega era un collega scrupoloso, stimato e ben voluto da tutti, un grande professionista», ha detto all’Ansa il segretario nazionale del sindacato di polizia Es, Vincenzo Chianese.
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