L’accordo firmato tra i sindacati e Ama, con cui l’azienda promette bonus fino a 360 euro, ha scatenato diverse polemiche nell’opposizione.
L’assenteismo è sicuramente uno dei problemi principali del malfunzionamento di Ama, l’azienda municipalizzata che a Roma si occupa di ambiente, e quindi anche di rifiuti. Nei primi sei mesi del 2021, per esempio, in media è stato assente il 15 per cento del personale: ogni giorno non hanno timbrato il cartellino 1.074 dei 7.162 impiegati di Ama per una perdita quotidiana di 6.445 ore di lavoro. Eppure la soluzione trovata nell’accordo firmato tra l’azienda e i sindacati ha fatto storcere il naso a molti. Politici e non.
Partiamo dall’inizio. Giovedì scorso, 18 novembre, Ama, Cgil, Cisl, Uil e Fiadel hanno siglato un verbale con cui vengono promessi una serie di premi a tutti i lavoratori che garantiranno un buon tasso di presenza nel periodo compreso tra il 22 novembre e il 9 gennaio: 360 euro lordi se non verranno fatte assenze (al netto dei riposi e delle festività infrasettimanali previsti per legge); 260 euro a colo che mancheranno solo tre giorni; 200 a coloro che mancheranno cinque giorni. Un modo per evitare gravi crisi di rifiuti – ormai costanti nella Capitale – durante il periodo natalizio. Ripulire la città, d’altronde, è stata la prima promessa fatta da Roberto Gualtieri, all’indomani della sua elezione come sindaco di Roma.
Il motivo per cui la soluzione trovata non è andata giù a tante persone, è che Roma si trova in piena emergenza rifiuti ormai da anni. Da troppo tempo i cittadini convivono con cassonetti stracolmi e montagne di sacchi della spazzatura a inondare le strade. Premiare gli impiegati dell’azienda che dovrebbe occuparsi della raccolta dei rifiuti per il semplice fatto di presentarsi regolarmente al lavoro, senza prendere più di cinque giorni di assenza nel giro di un mese, sembra un’esagerazione. E una presa in giro per tutti i romani. Se una persona non sapesse che Ama è una delle municipalizzate con il tasso di assenteismo più alto, certo non capirebbe il motivo di dare quasi 400 euro a chi fa zero giorni di assenza sotto Natale. Non solo. Nel documento è anche specificato che, per ottenere il bonus, i lavoratori dovranno pulire completamente le strade principali della città. Come se non fosse già previsto dalle loro mansioni contrattuali.
Le critiche dell’opposizione di centrodestra non ha tardato ad arrivare. “Stanziare 3 milioni per un bonus contro l’assenteismo dei netturbini di Ama è una decisione indecente, che offende chi ha sempre lavorato con serietà ed incentiva i soliti furbetti. Un aumento di stipendio insensato e ingiustificabile che sa di resa nei confronti degli assenteisti, ai quali addirittura si propone un aumento di stipendio pur di lavorare”, ha scritto in una nota il senatore William De Vecchis, in quota Lega.
E ha aggiunto anche: “Soldi dei cittadini romani sprecati solo per assecondare la volontà del neo Sindaco Gualtieri, che in maniera del tutto improvvida aveva spergiurato di ripulire la città entro Natale. Non si può pensare di risolvere le questioni aperte di Roma a suon di bonus e mancette, servono soluzioni strutturali che vanno ben oltre i bonus a chi è già stipendiato per svolgere il suo mestiere”.
Gli ha fatto eco Sara De Angelis, deputata romana della Lega. “Complimenti al sindaco Gualtieri. Tre milioni di euro ai dipendenti Ama di Roma per non darsi malati. Roba da mani sul volante. L’assenteismo va contrastato con controlli più serrati e provvedimenti disciplinari severi, altro che bonus. Roma continua ad essere sommersa dai rifiuti”, ha detto.
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Contrarietà anche da parte di Forza Italia. A esprimerle è la deputata forzista Annagrazia Calabria: “L’esperienza da sindaco di Roma di Roberto Gualtieri inizia male. Il piano straordinario di pulizia della città si è arenato prima ancora di cominciare, ed è già arrivata la prima boutade in ‘stile Raggi’: il bonus per i dipendenti Ama che non si mettano in malattia. Insomma, un premio in denaro per andare a lavorare, con buona pace dei romani che pagano le tasse locali più alte d’Italia. A giudicare dalla partenza, la discontinuità con i cinque anni passati sembra inesistente. Ci auguriamo una sterzata immediata perché Roma non ha altro tempo da perdere”.
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La giustificazione per placare le polemiche è arrivata sia dal Campidoglio, sia dall’assessorato all’Ambiente. Il sindaco Gualtieri ha specificato che non si tratta di un bonus per chi non si dà malato, ma di un normale premio di produttività. Anche se non molti ci hanno creduto. L’assessora Sabrina Alfonsi, invece, ha spiegato che “il bonus è legato alla disponibilità del lavoratore a garantire la massima presenza e prevede una premialità per chi decide di rinviare le proprie ferie e le proprie ore di permesso al termine del piano di pulizia straordinaria”. Sarà. Ma alla maggior parte delle persone continua a sembrare un premio per andare a lavorare.
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