A causa della crisi Covid-19 non paga le tasse: giudice assolve orafa

L’imprenditrice, già travolta dalla crisi del 2012, non ha potuto pagare la cartella esattoriale di 440 mila euro. Per il giudice, l’orafa non è «rimproverabile». 

A causa della crisi provocata dalla pandemia da Covid-19, una imprenditrice orafa non è riuscita a pagare le tasse, ma il giudice l’ha assolta perché si sono verificate «circostanze anormali ed eccezionali».

Il caso

L’imprenditrice ha una azienda che si occupava di produzione di zirconi, commercio di gemme preziose e produceva, inoltre, un proprio marchio di gioielli. Nonostante negli anni fosse riuscita ad affermarsi nel settore, nel 2012 si trova a dover affrontare una crisi durata sino al 2015 a causa della concorrenza con il mercato del sud-est asiatico. Con il fatturato che si dimezza, l’orafa si vede costretta a mettere in cassa integrazione i suoi dipendenti e non riesce più a pagare le banche.

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Ai problemi finanziari che avevano già travolto la sua attività, si aggiunge la crisi scatenata dal Covid-19. Il pagamento della cartella esattoriale di 440 mila euro diventa così impossibile da pagare. Tenendo conto di tutte queste problematiche, il giudice sostiene che l’imprenditrice non possa essere «rimproverabile». E questo perché «la condotta di omesso versamento delle imposte, seppur volontariamente temuta, le è stata”imposta” da circostanze anormali ed eccezionali». Di conseguenza, ciò ha reso «soggettivamente inesigibile il comportamento lecito». Il Tribunale ha deciso, per concludere, che «si ritiene insussistente per difetto dell’elemento soggettivo del reato».

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