Si prevede che la prossima settimana arriverà un nuovo decreto, come cambia il green pass? Obbligo di terza dose e altre novità.
La pandemia in Italia non sembra fermarsi. Le regioni temono il ritorno delle chiusure per l’aumento dei contagi giornalieri mentre il governo riceve pressioni per istituire misure severe per i non vaccinati. Per queste ragioni, in seguito alla riunione della cabina di regia settimana prossima, si prevede l’uscita di un decreto con nuove regole. Innanzitutto l’obbligo del richiamo (terza dose per i vaccinati Pfizer e Moderna) per sanitari e lavoratori delle Rsa. Poi, per evitare limitazioni all’intera popolazione, verranno inserite modifiche al certificato che premino chi completa il ciclo vaccinale.
Determinate ipotesi di modifiche sono, ovviamente, più probabili di altre. Quasi certa è, ad esempio, la riduzione della durata del green pass da 12 a 9 mesi. Le misure più incerte sono quelle inerenti la validità del certificato verde ottenuto mediante tamponi (da limitare per incoraggiare la vaccinazione).
Il green pass, in questo momento, è valido per 12 mesi per chi ha completato il ciclo vaccinale. L’ISS, però, ha rilevato che la protezione del vaccino cala dopo 6 mesi che si è ricevuta la seconda dose. Questa rilevazione pare convincere il governo, che probabilmente ridurrà la durata della certificazione con il decreto della prossima settimana.
Su questo punto ci sono ancora dubbi su cosa accadrà in cabina di regia la prossima settimana. Sicuramente la soluzione più estrema sarebbe quella di eliminare il tampone come mezzo per ottenere il certificato che consente l’accesso ai luoghi e servizi pubblici. Questi test (antigenici rapidi o molecolari), quindi, resterebbero validi solo per andare a lavoro (dal mese scorso, infatti, bisogna esibire il green pass per entrare). Una tale modifica richiederebbe, però, una modifica dell’applicazione che legge il qr code (VerificaC19). Questo per consentire all’app di leggere le informazioni su come si è ottenuto il certificato (se con tampone o con vaccino). Probabilmente una tale modifica richiederebbe il passaggio della misura al vaglio del Garante della Privacy.
Si tratta di un’altra domanda con una risposta non certa. La risposta dipenderà dal comitato scientifico e dalla valutazione circa l’attendibilità di questi test. Pare infatti che ci siano dubbi sull’attendibilità dei test antigenici rapidi e sulla durata della certificazione (per entrambi i test).
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La durata attuale del green pass ottenuto con test rapidi è di 48 ore. Alcuni suggeriscono l’eliminazione dei test rapidi poco attendibili, altri di ridurre la validità del certificato a 24 ore. Anche per il test molecolare più affidabile si pensa di ridurre la validità da 72 a 48 ore. La ragione qui non risiederebbe nell’attendibilità del test ma nel rischio di contagio nel corso delle 72 ore.
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