Impianti sciistici, la zona arancione fa paura:«Chiudiamo ai no-vax, se salta anche questa stagione siamo finiti»

Il 27 novembre comincerà in modo ufficiale la stagione turistica invernale che sembra già essere a rischio nonostante le numerose prenotazioni pervenute

Piste sci-Meteoweek.com

La stagione sciistica invernale è ormai alle porte, con data di inizio 27 novembre. Ma il Covid fa di nuovo paura, e gli addetti ai lavori temono nuove chiusure, nonostante le numerose prenotazioni pervenute. Il timore è che nuove restrizioni danneggino l’economia di chi non lavora da due anni a causa della pandemia. Si tratta di una paura che aleggia soprattutto in quei luoghi in cui i tassi di vaccinazione sono inferiori alla media nazionale e in cui i contagi sono saliti vertiginosamente.

Secondo le attuali restrizioni, un nuovo scatto di fascia, porterebbe gli impianti sciistici alla chiusura. Tutto proprio mentre le Dolomiti potrebbero sfruttare l’occasione dato che le piste da sci in Austria sono tempestate da disdette di turisti tedeschi per le vacanze natalizie. «Sappiamo che la zona gialla è a un passo dalla zona arancione, e l’esperienza ci ha insegnato che il passaggio successivo è il lockdown», spiega Thomas Widmann, assessore alla sanità dell’Alto Adige.

Ecco perché ieri, con il governatore Arno Kompatscher ha avuto un vertice a Roma con la ministra degli Affari regionali Mariastella Gelmini, ipotizzando l’utilizzo delle Ffp2 sui bus e  l’obbligo di mascherina all’aperto.

Piste da sci-Meteoweek.com

È da tempo che Bolzano sta facendo il possibile per evitare la chiusura delle piste da sci in zona arancione. Per il momento, però, i segnali non sono dei migliori, anche perché le verifiche si fanno all’accesso. Se  l’impegno profuso tra questa e la prossima settimana non dovesse bastare, si prenderanno in esame nuove restrizioni, anche soltanto per i non vaccinati. Una stretta che i governatori vorrebbero attuare subito, ma su cui il governo non sembra ancora essere d’accordo.

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Si tratta di un profilo a cui oggi corrisponde in particolare l’Alto Adige che infatti dalla prossima settimana potrebbe passare, molto probabilmente, in zona gialla. Se fosse così. sarebbe un passaggio più o meno ininfluente dato che impone solo l’obbligo di indossare la mascherina anche all’aperto e il blocco alle tavolate nei ristoranti al chiuso, ma gli addetti ai lavori si augurano di poter fermare la risalita verso la zona arancione.

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In quella fascia verrebbero infatti adottare restrizioni molto più pesanti e il pericolo è quello di rivedere bloccata l’economia per tutto l’inverno, un’altra volta.

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