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Cronaca

Ecomafie, per il rapporto di Legambiente il lockdown non ha fermato i reati

Le ecomafie non temono la pandemia, l’anno scorso durante il lockdown si sono verificati in Italia 34.867 reati ambientali (0.6% in più rispetto al 2019). Da questi numeri viene fuori una media di più di 95 reati ambientali al giorno, circa 4 ogni 60 minuti. Questi sono gli allarmanti numeri riportati nel nuovo rapporto di Legambiente sulle ecomafie.

 Si riscontra un aumento delle persone denunciate (+12%), delle ordinanze di custodia cautelare eseguite (+14.2%) e dei sequestri effettuati (+25.4%). In discesa si trova solo il numero dei controlli, diminuiti del 17% in confronto al 2019. Entrando nello specifico dei tipi di reati ambientali va sicuramente notato che l’anno scorso sono stati accertati 5457 casi di illegalità ambientale, 15 al giorno. Ne consegue un aumento delle persone denunciate per illegalità ambientale, un aumento dei sequestri e un aumento di più del doppio degli arresti.

Infine, confrontando i numeri delle regioni, la Campania resta quella con i numeri peggiori per ecomafie e reati ambientali. La pandemia e il lockdown, che hanno fermato tante attività in Italia, non hanno fermato l’operato criminoso delle ecomafie. Gli incendi dei boschi sono aumentati dell’8.1%, i reati contro gli animali hanno raggiunto quasi gli 8200 casi (23.5% di tutti reati ambientali).

Le soluzioni per contrastare le ecomafie

 Il rapporto fornisce delle indicazioni per combattere i reati ambientali. Introdurre i reati ambientali del titolo sei bis del codice penale e il delitto di incendio boschivo tra i reati per cui non scatta improcedibilità; promuovere leggi che contrastino le agromafie ed il deturpamento del patrimonio artistico culturale; introdurre nel codice penale i delitti contro gli animali.

Leggi anche: Terrorismo, la 19enne arrestata davanti al gip:«Sono caduta nella trappola»

Reintrodurre il potere sostitutivo delle prefetture in tutti i casi di mancata esecuzione di ordinanze di demolizione di immobili abusivi da parte dei comuni; aumentare le pene previste per i traffici illegali di rifiuti; emanare i decreti attuativi della legge che istituito il Sistema Nazionale per la protezione per l’ambiente;  garantire accesso gratuito alla giustizia alle associazioni iscritte nel registro del terzo settore impegnate davanti alle autorità giudiziarie nell’adempimento dei propri fini statutari.

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