Il governatore della Liguria risponde in merito all’ipotesi di adottare un green pass 2G modello tedesco. Ecco che cosa ha detto
Ospite ieri sera al Tg4, il governatore della Liguria, Giovanni Toti, ha detto la sua sull’ipotesi di adottare un green pass 2G modello tedesco. «Io credo che sia quella la strada da imboccare. È ovvio che la via austriaca è piuttosto drastica» e che nel nostro Paese «i dati del Covid sono in crescita ma la pressione ospedaliera molto meno, segno che i vaccini ci danno conferma di funzionare molto bene».
«Siamo lontani dalle soglie di rischio, ma si devono mettere tranquille le famiglie e le imprese per Natale e i giorni a venire, non possiamo rischiare di tornare a chiudere il Paese. Il governatore ligure si è detto d’accordo con un «paese a due velocità, un green pass per chi si è vaccinato, che consente di fare sostanzialmente tutto, anche se la regione diventa gialla e arancione, e un green pass da tampone, per chi proprio continua a rifiutare il vaccino, che consenta le cose essenziali della vita ma metta in sicurezza anche loro stessi, che sono i principali pazienti dei nostri ospedali, riducendo la possibilità di vita sociale per questa categoria di persone» che «rifiutano anche in modo tenace la vaccinazione».
«Non terrorizziamo», ha proseguito Toti, ma «programmiamo misure che possono venire utili se il Covid dovesse continuare a crescere e noi ci dovessimo trovare nella necessità di aumentare i posti letto». Nel corso della conferenza delle Regioni, il governatore è poi nuovamente intervenuto chiedendo un vertice con il governo.
«In un momento in cui i contagi stanno crescendo è importante avviare in tempi rapidi, entro 72 ore, un confronto con il Governo. In questo momento non è possibile mantenere un atteggiamento attendista, bisogna anzi dettare norme chiare per affrontare questa fase della pandemia, tutelando la salute dei cittadini e consentendo all’economia di continuare la sua fase di crescita dopo aver attraversato una fase di grave crisi.
In Conferenza delle Regioni ho chiesto che la zonizzazione del Paese, quindi la divisione in zona gialla, arancione o rossa, valga soltanto per i non vaccinati. Il 90% degli italiani non può essere tenuto in scacco da un 10% che non comprende l’importanza del vaccino e che vorrebbe dettare alla stragrande maggioranza dei cittadini le proprie rumorose regole.
Leggi anche:—>Irene Pivetti, l’inchiesta per riciclaggio e le 3 Ferrari: sequestrati 4 mln euro
I vaccinati invece potranno continuare ad organizzare la propria vita, il lavoro, la socialità. Questo è il momento in cui si programmano le vacanze di Natale e tutta la macchina economica che vi gira intorno, soprattutto dobbiamo dare la certezza ai lavoratori di tutti questi settori che il paese non richiuderà».
Leggi anche:—>Spallanzani, da ipotizzare la rivaccinazione annuale contro il Covid
Il presidente ligure chiosa infine:«I numeri ci dicono che il 90% terapie intensive sono occupate da non vaccinati. È quindi, in primis, una questione di protezione delle persone, oltre che della ripartenza dell’economia e di una pressione ospedaliera».