Intervistato a MeteoWeek, Fabio Porta spiega il perché di sospetti presunti brogli nella circoscrizione estera che ha eletto Adriano Cario
Continua a destare polemica la decisione della Giunta del Senato presieduta da Maurizio Gasparri, di non prendere provvedimenti nei confronti di Adriano Cario, senatore eletto alle elezioni politiche del 2018 nella circoscrizione America Meridionale. Da un’analisi attenta delle preferenze espresse nei suoi confronti, infatti, risulta che la grafia utilizzata sia la stessa per diverse centinaia di voti. Un sospetto che ha fatto scattare la denuncia da parte del candidato Fabio Porta, che aspirava allo stesso seggio, e un’indagine della Procura di Roma, che ha disposto una perizia calligrafica.
E’ lo stesso Fabio Porta, intervistato da MeteoWeek, a raccontare come sono nati i sospetti. “Il fatto era già evidente durante lo scrutinio dei voti ricevuti delle circoscrizioni estere e raccolti nel seggio di Castelnuovo di Porto. I sospetti sono confermati dai verbali della Corte d’Appello: le grafie utilizzate per esprimere la preferenza avevano tutte le stesse, la Procura non poteva che fare una verifica più approfondita. Il pubblico ministero ha quindi disposto la perizia calligrafica a seguito della denuncia che ho presentato alla Procura della Repubblica di Roma già nel 2018 dopo le elezioni”.
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Centinaia di voti probabilmente falsati, dunque, ma la Giunta per le elezioni del Senato ha deciso di non procedere nei confronti del senatore Cario, eletto nelle liste dell’USEI e ora nel gruppo MAIE. Una decisione discutibile, tanto che pare il segretario del Pd Enrico Letta si sia molto arrabbiato. Indicati come responsabili della scelta, espressa con voto segreteto, ci sono anche gli alleati del M5S.
Tuttavia la Procura va avanti con le indagini, inoltre il regolamento del Senato prevede che tutti i provvedimenti della Giunta debbano passare per l’Aula. “Immagino che chi sarà un voto al Senato, vedremo se confermerà o smentirà quello della Giunta – continua Porta -. Fino a quando non sarà stata detta l’ultima parola continueremo, spero che si corregga un errore di valutazione fatto da una non approfondita lettura di tutti i documenti che sono stati presentati ed esposti anche nel corso della seduta pubblica di qualche giorno fa“.
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Non è il primo caso di votazioni sospette sulle circoscrizioni estere, la modalità di voto richiederebbe maggiori controlli e una riforma. “Già il Presidente del Consiglio nel 2018 e il sottosegretario delegato avevano dichiarato che la priorità rispetto agli italiani all’estero fosse di mettere in sicurezza il voto e riformare la legge elettorale. Purtroppo non se n’è fatto nulla. Se ne parla da quanto è stato introdotto il voto all’estero ma in ogni legislatura si ripetono episodi simili e quindi ogni legislatura ha una responsabilità maggiore rispetto alla precedente. Però mai come in questo caso si era preso questo impegno come principale, se non l’unico, per quanto riguarda gli italiani all’estero. Spero che il Senato riesca a correggere questa decisione della Giunta e che che i senatori non vogliano seppellire il voto degli italiani all’estero” conclude Porta.
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Sul sito change.org è anche partita una raccolta firme “affinché i senatori della Repubblica italiana votino secondo la loro coscienza, prendendo visione completa dei fatti e cancellando una richiesta di convalida che avrebbe come conseguenza l’inesorabile e ingloriosa fine del voto all’estero e, più in generale, di anni di politiche a favore delle nostre grandi collettività italiane nel mondo” si legge nella petizione.