Nella perizia psichiatrica di Fabrizio Biscaro risulta che al momento dell’omicidio di Elisa, non era in grado di controllarsi
La perizia su Fabrizio Biscaro risulta che non era in grado di intendere e volere quando ha commesso il fatto. Per questo motivo l’uomo potrebbe non essere imputabile e quindi non destinato al carcere ma a una struttura psichiatrica. Biscaro è accusato dell‘omicidio volontario e premeditato di Elisa Campeol, la 35enne barista di Pieve di Soligo, in provincia di Treviso, aggredita e uccisa il 23 giugno con un coltello mentre prendeva il sole sul greto del Piave, a Moriago della Battaglia.
LEGGI ANCHE: Eitan Biran, i legali del nonno ricorrono al Riesame: “Nessun sequestro di persona”
Da subito il ritrovamento del corpo di Elisa faceva escludere a una rapina, così come l’aggressione a sfondo sessuale. Le violenze sul corpo lasciavano intendere proprio a un raptus causato da un grave disturbo mentale. La donna fu trovata ancora in vita, da un uomo che stava facendo trekking lungo il corso del fiume, ma i furono inutili i soccorsi per salvarla dalle 20 coltellate ai fianchi e al torace.
LEGGI ANCHE: Scopre che sua figlia 19enne è incinta e va con un’ascia dal futuro padre
Nel mentre Biscaro si era già presentato ai carabinieri per raccontare l’omicidio e quindi costituirsi, alla stazione di Valdobbiadene, a 12 km dove era avvenuto il delitto, mostrando anche l’arma del delitto ancora sporca di sangue.