Delitto Vetralla, Matias era a casa: la madre aveva già denunciato il marito per maltrattamenti

Da quanto è emerso, il padre di Matias non avrebbe mai accettato il fatto che sua moglie lo avesse denunciato per violenze

Delitto Vetralla-Meteoweek.com

Matias era già rientrato a casa con un parente che era andato a prenderlo a scuola, ma suo padre non ne era al corrente e così lo ha aspettato fuori dall’edificio scolastico. Forse intendeva colpirlo immediatamente come è poi accaduto, e infatti lo ha ucciso, oppure voleva parlare con lui perché era da tempo che non poteva farlo. Fatto sta che l’uomo «camminava avanti e indietro davanti al cancello» della scuola in cui il piccolo Matias aveva frequentato anche gli anni dell’asilo.

Intanto, a Cura di Vetralla (Viterbo), qualcuno descrive il padre di Matias, Mirko Tomkow, come una persona solitaria, taciturna, ma in gradi anche di comportarsi in modo violento, «soprattutto quando alza il gomito». Il bimbo a soli 10 anni nascondeva già un segreto, quello legato ai comportamenti del papà, con cui però su Facebook appare in foto apparentemente serene, o almeno il bimbo dà l’impressione di esserlo.

Da alcune settimane, tuttavia, il tribunale di Viterbo aveva imposto al padre il divieto di avvicinamento a Matias e alla moglie Mariola. Una vita serena interrottasi diversi giorni fa, anche se i coniugi hanno continuato a pubblicare foto sui social in cui sorridevano fino a inizio ottobre. Ma Mirko Tomkow non era già più lo stesso, sarebbe infatti divenuto aggressivo nei confronti della moglie e chi sta investigando su questo caso, sta tentando di comprendere le ragioni di tale rabbia, che poi peggiorava con l’abuso di alcool. Gli inquirenti hanno anche ascoltato i parenti della coppia, soprattutto la cognata del killer e il marito, che abitano nella stessa via.

Da quanto è emerso, vi sarebbero stati più episodi violenti. Eppure l’uomo risulta finora incensurato, anche se i militari della zona sanno bene chi è. Un operaio edile che da diverse settimane si era trasferito in un’altra abitazione sempre a Vetralla, anche se nell’ultimo periodo lo avevano ricoverato a Roma per Covid. Altro colpo per l’uomo, dato che trovare lavoro nei cantieri era già divenuto difficile. Inoltre, pare che il 44enne non avesse mai digerito la scelta della moglie di denunciarlo per maltrattamenti.

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Da qui l’ipotesi dei carabinieri che il delitto del figlio possa essere legato a una vendetta nei confronti della moglie che lo aveva mandato via.

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Dopo aver colpito il figlio con un coltello da cucina (poi trovato dagli inquirenti), Tomkow potrebbe aver tentato il suicidio: un medico del 118 lo ha rianimato e ora si resta in attesa dell’esito degli esami tossicologici per sapere se possa aver ingerito qualcosa dopo aver commesso l’omicidio.

 

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