Corruzione nei concorsi per le forze armate: falsificati gli attestati di negatività al covid

Sono accusati di avere promesso e poi agevolato, in cambio di mazzette, alcuni partecipanti ai concorsi per il reclutamento nei Corpi delle Forze Armate (Carabinieri, Esercito e Aeronautica Militare) e nella Polizia Penitenziaria a superare le prove psico-attitudinali.

Sono state eseguite, dalla Polizia Penitenziaria, 14 misure cautelari nei confronti di altrettanti indagati, accusati dalla Procura di Napoli di corruzione. Secondo quanto ricostruito grazie alle indagini, è stata fatta luce su una serie di episodi che hanno visto protagonisti, tra le fine del 2020 e la prima metà del 2021, Errico Spena e Maurizio Russo, due agenti della Penitenziaria, già in carcere.

Le indagini

I due agenti, secondo quanto reso noto da un comunicato, che porta la firma del procuratore di Napoli, Giovanni Melillo, sono stati sorpresi all’interno degli uffici di organizzazione sindacale, mentre intascavano 8mila euro: “Gli elementi indiziari acquisiti depongono nel senso di una estesa ramificazione dei contatti corruttivi e delle complicità rilevanti per l’illecito condizionamento delle procedure concorsuali”. I provvedimenti cautelari eseguiti oggi riguardano, tra gli altri, oltre che Spena e Russo anche Aniello Aversano (assistente capo Polizia Penitenziaria in servizio presso la Casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere), Gennaro Fatone (vigile urbano a Caivano, nel Napoletano), Giorgio Spina (caporal maggiore dell’Esercito in servizio presso la caserma di Maddaloni, nel Casertano). Tutti risultano avere svolto la funzione di intermediari dei rapporti corruttivi finalizzati all’indebito superamento delle prove concorsuali. Nei riguardi di questi ultimi è stata adottata, in conformità alla richiesta dell’Ufficio, la misura cautelare degli arresti domiciliari.

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Attestati di negatività al covid senza tampone

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È stato inoltre accertato durante le indagini che per consentirle di partecipare ai corsi di formazione per allievi agenti della Polizia Penitenziaria i due hanno più volte falsificato il necessario attestato di negatività al Covid-19 di una candidata. Ai domiciliari sono finiti le persone coinvolte nella realizzazione del falso attestato: l’amministratore di una società di igiene e sicurezza sul lavoro, Alessio Iannillo, 32 anni, l’ex agente della Penitenziaria Maurizio Russo, 29 anni e la candidata 29enne.

Marta Zelioli

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