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Economia

Goldman Sachs: il Bitcoin meglio dell’oro. Risparmiatori sempre più confusi

MeteoWeek continua la sua inchiesta sulle criptovalute e stavolta parliamo di una dichiarazione assai clamorosa.

Per Damien Courvalin, che ricopre il ruolo di managing director del reparto ricerca energia presso Goldman Sachs, celebre banca d’affari americana, il Bitcoin sarebbe superiore all’oro come riserva di valore. Per costui l’oro, i diamanti e l’arte hanno capacità limitate di difendere il valore. Al contrario il Bitcoin ha una rete di utilizzatori molto vasta ed in crescita il che, in caso di inflazione, può essere una miglior garanzia a tutela del valore. È una dichiarazione veramente clamorosa perché chiaramente definire una criptovaluta, superiore a quello che da millenni è il bene di rifugio per eccellenza, non può che suscitare una certa impressione. Ma ultimamente dobbiamo dire che sono tante le banche soprattutto americane che stanno facendo dichiarazioni clamorose di questo genere.

Cambio di rotta clamoroso

Questo è un cambio di rotta veramente forte perché solo fino a uno o due anni fa, le criptovalute erano definite una pericolosissima bolla che quando sarebbe scoppiata avrebbe lasciato solo macerie. Senza entrare nel merito di tutte queste dichiarazioni roboanti, non si può non evidenziare come queste non facciano altro che suscitare una grande confusione nel risparmiatore. Un giorno una banca centrale dice di stare molto attenti alle criptovalute perché potrebbero perdere rapidamente di valore e non offrono alcuna garanzia. Il giorno dopo una grande banca d’affari dice che valgono più dell’oro. Insomma decisamente il dibattito sulle criptovalute è veramente troppo infuocato per far bene al risparmiatore che cerca una difesa contro l’inflazione.

In realtà il problema è proprio questo: l’inflazione. Erano anni che l’inflazione era bassissima e diciamo che i risparmiatori se l’erano quasi dimenticata come una potenziale minaccia ai loro risparmi. Ma negli ultimi mesi ha rialzato la testa e lo ha fatto in un modo clamoroso. Le banche centrali, che sono le istituzioni deputate a tenere sotto controllo la stabilità dei prezzi, l’hanno per mesi negata contro ogni evidenza. Ancora oggi sostengono che esista ma che sia un fenomeno transitorio. In realtà molti analisti ritengono che invece l’inflazione sia assai forte e sia destinata ad essere duratura. Dunque non sorprende che si cerchi una riserva di valore. Ma da sempre la riserva di valore per eccellenza è l’oro, o al massimo altri metalli preziosi. Che il Bitcoin sia sempre più utilizzato e sempre più sdoganato è un fatto evidente.

Non ha mai attraversato una crisi

La Sec ha addirittura accettato di quotare un ETF su Bitcoin sulla borsa degli Stati Uniti e tante realtà commerciali lo accettano in pagamento. Dunque si può ben dire che la storia del Bitcoin sia una storia di successo. Ma un bene di rifugio o una riserva di valore ci sembra che debbano avere caratteristiche un pochino diverse dall’ aver avuto successo per una decina d’anni. Il Bitcoin così come tutte le altre criptovalute non si sono mai trovati ad attraversare una grave crisi o una grave inflazione e nessuno sa veramente come potrebbero reagire. Tra l’altro c’è anche da dire che tutto il comparto delle criptovalute non ha mai subito alcuna regolamentazione.

Insomma queste affermazioni così roboanti, benché autorevoli, ci sembra che possano notevolmente frastornare il risparmiatore. Più sensati ci appaiono i richiami di tutte quelle banche centrali che stanno mettendo in guardia dal trattare un investimento oggettivamente complesso come quello sulle criptovalute in una maniera troppo semplicistica. Anche perché numerosi sondaggi hanno messo in luce come tanti investitori in criptovalute, in realtà non sappiano nemmeno che cosa siano. Dunque, benché il fenomeno delle criptovalute sia oggettivamente molto interessante è forse il caso di attendere una regolamentazione vera di questa materia prima di fare affermazioni del genere. Ricordiamo che il risparmiatore che dovesse investire in Bitcoin non ha attualmente alcun tipo di tutela legale.

Leggi anche: Ieri i Bitcoin inquinavano quanto Vienna. Oggi quanto la Norvegia

E Ricordiamo anche che mentre l’oro ha una storia lunghissima come riserva di valore, il Bitcoin è nato all’indomani della crisi del 2008: in sostanza non ha mai dovuto attraversare nessuna grave crisi.

Leggi anche: Il panico Evergrande ha smontato la tesi del Bitcoin come bene di rifugio

In realtà tutte queste riflessioni sulle criptovalute vanno a costituire un dibattito sicuramente stimolante, ma quando ci si rivolge al risparmiatore si dovrebbe, nostro avviso, utilizzare maggiore prudenza.

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