Covid, Antonelli: “Gente è stanca, ma necessario rispettare le regole e fare terza dose. Intensive sotto pressione”

Il primario del Policlinico Gemelli di Roma, Massimo Antonelli, interviene sull’andamento della pandemia e sull’importanza della vaccinazione: “Intensive sotto pressione, terza dose in fretta. Fino a qualche settimana fa 5% di ricoverati, ora siamo al 15%”.

massimo antonelli terza dose - meteoweek.com
Massimo Antonelli, “necessario fare la terza dose” (foto di archivio) – meteoweek.com

Mentre in diversi Paesi europei i numeri riferiti ai contagi da Covid-19 stanno aumentando sensibilmente (tanto che in Austria i no vax si preparano al lockdown mirato), in Italia la situazione relativa alla quarta ondata sembra essere ancora sotto controllo. Ma, spiega Massimo Antonelli, direttore del Dipartimento di emergenza, anestesia e rianimazione del Policlinico Gemelli di Roma, intervistato dal Corriere della Sera, questo non significa che si può abbassare la guardia. Anzi, per evitare di ritornare alla drammatica situazione dello scorso anno, rimane fondamentale “continuare a indossare le mascherine e rispettare le regole note”, oltre che sottoporsi alla terza dose di vaccino.

Antonelli: “La gente è stanca, ma necessario rispettare le regole e fare terza dose”

“La gente è stanca, gli italiani sono stanchi, ma è necessario che facciano la terza dose“, spiega Antonelli al Corriere della Sera. Ma sottolinea: “Siamo stanchi anche noi medici, noi degli ospedali, che da marzo 2020 non ci siamo mai fermati e che, se è vero che all’inizio di quest’estate pensavamo di poter finalmente tirare il fiato grazie ai vaccini, ecco che siamo di nuovo sotto pressione: qui da noi al Gemelli, per esempio, 21 posti letto occupati, su 30 disponibili per la terapia intensiva anti-Covid”.

Per questo motivo, sprona l’esperto, “i 5 milioni circa di persone che in Italia ancora non l’hanno fatto, 5 milioni di potenziali veicoli di trasmissione del contagio, dovrebbero al più presto vaccinarsi, e tutti gli altri che sono già vaccinati dovrebbero senza indugi fare la terza dose. Perché non solo stanno crescendo i ricoveri, e sapeste quanti no vax ricoverati da noi ora stanno piangendo pentendosi – riferisce lo specialista – ma la verità è che, tra quelli che finiscono in terapia intensiva oggi, il 15% è fatto di vaccinati estremamente fragili, mentre fino a qualche settimana fa non superavano il 5%“.

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Il quadro pare essere meno preoccupante rispetto a quanto vissuto lo scorso anno, ma ciò non significa che la guerra sia finita: “la catena di trasmissione si è attenuata ma non interrotta“, ammonisce infatti il medico. Che comunque, “non vuole drammatizzare”: “C’è anche tanta gente che guarisce, però, lo dico di cuore ai no vax, vaccinandosi potrebbero risparmiare innanzitutto a loro stessi una trafila terapeutica più o meno siffatta: ossigeno, alto flusso, pronazioni, supinazioni, incubazione, ventilazione, fino alla circolazione extracorporea”.

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Un rifiuto, quello dei no vax, che in futuro – spiega come paradosso il primario del Gemelli – potrebbe portare persino a una class action contro di loro da parte di tutti i vaccinati: “I malati oncologici, faccio un esempio, hanno subito ritardi nei ricoveri, per una minore disponibilità di letti”, sottolinea infatti Antonelli. Ad ogni modo, bene è anche non sottovalutare le mascherine. “Nei luoghi chiusi, o all’aperto quando c’è assembramento, la mascherina è un salvavita. Anche ai no vax dico: portate almeno la mascherina”, spiega l’esperto nell’intervista. Mentre per quanto riguarda Natale 2021, potrebbe presentarsi come un periodo di “quasi normalità” – soprattutto se paragonato al clima e alle restrizioni dello scorso anno. “Rispetto all’anno scorso, se siamo bravi, potrà essere un Natale quasi normale“, ha infatti concluso il primario.

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