Luca Zaia, presidente del Veneto, torna a scagliarsi contro No Vax e No Green Pass. Le manifestazioni delle scorse settimane, infatti, non hanno fatto altro che contribuire all’incremento del numero di positivi al Covid-19 in Italia. Oltre l’80% delle persone attualmente ricoverate nelle strutture sanitarie, nei reparti ordinari o in terapia intensiva, infatti, non è vaccinato. Un allarme che, oltre ad essere sanitario, è anche sociale.
Le manifestazioni No Vax e No Green Pass hanno causato non pochi problemi in Italia. A parlarne è stato Luca Zaia, il quale si scaglia contro coloro che non hanno compreso la pericolosità del Covid-19. “Se vai a manifestare contro il green pass senza mascherina, evidentemente il problema è più grave: significa negare il virus”, ha detto il governatore del Veneto in una intervista rilasciata al Corriere della Sera. “Sono molto preoccupato: la pandemia non è superata. Questo virus è stato un big bang della storia. Sanitario, vista l’immane tragedia, e anche economico. Ma rischia di esserlo, più a lungo, di natura sociale. Si è diffusa che l’idea che del virus non si muore o addirittura che il virus non esista. Di certo, il virus sopravviverà a sé stesso proprio come spaccatura sociale”. Il presidente non tollera, in tal senso, coloro che diffondono le fake news: “Un impianto costruito su notizie false e messaggi aggressivi non è accettabile. E’ un gioco pericoloso quello dei manifestanti negazionisti: vedo che chi parla alla gente, magari esponenti della comunità scientifica, riduce il Covid a un’infezione che si cura a casa. È così, nel 95% dei casi. Ma il 5%, dell’ospedale ha bisogno eccome. Di fronte a oltre 5 milioni di morti nel mondo non può passare l’idea che tutto era evitabile o, peggio ancora, che tutto sia stato una montatura”.
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Il Governo, in tal senso, sta valutando le misure da attuare per contrastare una nuova ondata del virus, ma non è semplice dato che la popolazione difficilmente accetterebbe delle nuove chiusure. I diretti interessati di queste ultime potrebbero essere proprio i non vaccinati. Non, però, al punto da avere un lockdown ad hoc come in Austria. “Da noi sarebbe di difficile applicazione dal punto di vista costituzionale. E a me piacerebbe pensare a noi stessi come a una comunità, non riempirci di divieti. Come al solito, fa più rumore la pianta che cade che la foresta che cresce”, ha aggiunto Luca Zaia. I dati a proposito di ciò parlano chiaro. “In Veneto, quasi l’85% delle persone è vaccinato. Ma sono molto più rumorosi alcuni di quel 15% che non lo è. In un paese civile e, sottolineo, democratico deve essere diritto di tutti il manifestare. Ma le manifestazioni non possono trasformarsi in un problema serio per la popolazione. Peggio ancora se la piazza porta ad aggressioni verbali e magari anche fisiche, vedasi Roma e Trieste”. E su coloro che si oppongono alla terza dose: “In Veneto l’80% dei pazienti in terapia intensiva sono non vaccinati. I numeri ci confermano che siamo di fronte a un’ondata classificabile, in una certa misura, come pandemia dei non vaccinati. Un dato che parla da solo ma se non si vuole prenderne atto. La terza dose è il booster necessario per il percorso vaccinale. Ma il pensare che si rinnovino le occasioni di diffusione del virus per la volontà di tirare la corda. Beh, è deprimente”, ha concluso.