La situazione nella capitale indiana è ormai gravissima e non è affatto scontato che le misure prese durante la riunione d’emergenza del governo basteranno. Sempre più persone sono infatti convinte che questo sia soltanto il primo passo verso il primo lockdown climatico della storia.
Alla fine, la decisione del governo indiano è stata quella di chiudere le scuole per una settimana a New Delhi. I livelli di inquinamento della capitale sono ormai intollerabili, basti pensare che nella scala internazionale che calcola i valori di inquinamento in relazione alla qualità dell’aria delle singole città, New Delhi ha attualmente un punteggio di 456 su un massimo di 500.
L’inquinamento sta letteralmente soffocando la città, al punto che gli abitanti sono costretti ad utilizzare le mascherine ovunque vadano. E infatti, la chiusura delle scuola non è l’unico provvedimento intrapreso dall’amministrazione locale, che ha anche varato ai cittadini di uscire di casa il meno possibile. Una richiesta dovuta al fatto che gli spostamenti in macchina, in una città che conta oltre venti milioni di abitanti, sono tra le cause principali, insieme ai roghi dei terreni agricoli che circondano la capitale, di questa perenne nebbia che ormai avvolge New Delhi. Arvind Kejriwal, Chief Minister della città, ha varato delle misure straordinarie che vanno molto oltre la chiusura delle scuole. Anche ai dipendenti pubblici è stato infatti richiesto di lavorare da remoto, mentre per quelli privati le autorità si limitano semplicemente a consigliarlo. Così come le attività dei cantieri edilizi sono state momentaneamente sospese. La situazione però è gravissima, e nelle prossime settimane potremmo addirittura assistere alla prima città del mondo che decide di andare in lockdown a causa dell’inquinamento.
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Molti attivisti indiani, sono poi convinti che anche la festività di Diwali, che si tiene nella nazione nei mesi di ottobre e novembre, abbia contribuito in modo decisivo ad aggravare la situazione. Non si tratterebbe infatti di un caso che l’indice di qualità dell’aria si sia drasticamente abbassato nei giorni successivi alla fine di questa festività. Per capire quanto sia grave il problema dell’inquinamento in India, basti solo pensare che il famosissimo Taj Mahal di Agra non risulta più visibile agli abitanti che abitano a centinaia di metri di distanza a causa di una fittissima nebbia da smog che permea la città.