L’ex stratega del tycoon Donald Trump si è consegnato all’Fbi a Washington, oggi, 15 novembre
Steve Bannon, ex stratega della campagna elettorale del tycoon Donald Trump, si è consegnato oggi, lunedì 15 novembre, all’Fbi a Washington. Bannon era accusato da venerdì 12 novembre dal Dipartimento di giustizia del governo Biden. I capi di imputazione sono «disprezzo nei confronti del Congresso» e rifiuto di consegnare documenti importanti per l’inchiesta parlamentare.
Bannon, 67 anni, ha rigettato la convocazione di imperio decisa prima dalla Commissione che investiga sull’attacco a Capitol Hill e poi approvata dall’Aula della Camera il 21 ottobre. Secondo la repubblicana Liz Cheney, membro della Commissione, «il rifiuto di Bannon suggerisce l’idea che Trump sia stato personalmente coinvolto nella pianificazione ed esecuzione delle violenze».
Il ministro della Giustizia Merrick Garland ha detto venerdì 12 novembre: «Ho promesso ai dipendenti del Dipartimento che insieme avremo dimostrato, con le parole e con i fatti, che il nostro lavoro è orientato alla ricerca della giustizia nel segno dell’equità e della legge». Gli avvocati di Bannon hanno detto la loro appigliandosi al «privilegio presidenziale», ossia il diritto di non svelare i discorsi che vedono coinvolto il presidente Usa.
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Bannon rischia fino a due anni di prigione se si sommassero le pena dei due capi di imputazione. Problemi in arrivo pure per Mark Meadows, ex deputato repubblicano e capo dello staff della White House durante l’ultimo periodo di Trump. Il 12 novembre scorso, Meadows avrebbe dovuto essere interrogato dalla Commissione di inchiesta, ma non si è presentato.
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Il circolo trumpiano sta boicottando l’inchiesta della Commissione che mira ad appurare le responsabilità dell’ex presidente e del suo staff nell’assalto a Capitol Hill del 6 gennaio.