Aereo precipitato a Milano, aperta la scatola nera: dati fermi al mese di aprile

Aereo precipitato a Milano, aperta la scatola nera: i dati registrati sono fermi al mese di aprile. Nessun elemento riferibile alla tragedia, le indagini dovranno procedere con l’analisi dei video e dei dei dialoghi tra il pilota e la sala radar.

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aereo precipitato a Milano, aperta la scatola nera – meteoweek.comRisale al 3 ottobre scorso la tragedia. Un piccolo aereo privato è precipitato sopra una palazzina vuota in ristrutturazione, adibita a uffici e parcheggio per autobus in via Marignano, vicino alla stazione della metropolitana di San Donato, alla periferia di Milano. L’episodio ha causato la morte delle 8 persone a bordo, tra cui il pilota e magnate romeno Dan Petrescu e un bimbo di appena un anno. Devastante l’impatto. Sull’incidente è stato aperto un fascicolo per disastro colposo, mentre l’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (Ansv) ha aperto un’inchiesta sull’incidente e disposto l’invio di un’investigatore sul posto. Recuperata la scatola nera, tra le ipotesi al vaglio degli inquirenti e degli investigatori c’è anche lo “stallo del motore”.

Aperta la scatola nera, dati fermi ad aprile

Nella mattinata del 12 novembre, è stata effettuata l’estrapolazione dei dati presenti nella scatola nera dell’aereo precipitato rovinosamente. L’operazione è stata effettuata tramite un apposito software dai laboratori tecnologici a Roma dell’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (Ansv), titolare dell’inchiesta tecnica di sicurezza, che procede parallelamente a quella dell’aggiunto Tiziana Siciliano e dei pm Mauro Clerici e Paolo Filippini.

Oggi arrivano invece i primi risultati delle analisi relative ai dati estrapolati. Secondo quanto viene riferito, le informazioni recuperate dalla scatola nera (che si ricorda non essere obbligatoria per la tipologia di aereo in questione) sarebbero ferme allo scorso aprile: nessun dato, quindi, è risultato riferibile al giorno della tragedia. Dell’esito di queste prime analisi è stata informata la Procura, mentre proseguono ancora gli accertamenti tecnici.

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Quel genere di scatola nera, che non è obbligatoria per quel tipo di aereo, deve essere attivata seguendo determinate procedure, ma deve anche essere costantemente sottoposta a manutenzione. Fatto, questo, che potrebbe aver influito sulla mancata registrazione di dati dal mese di aprile in poi. Senza le informazioni registrate nel giorno della tragedia, l’inchiesta dovrà procedere all’analisi dei video che hanno ripreso la caduta, dei dialoghi tra il pilota e la sala radar di Linate, dei pezzi rimasti del velivolo (tra cui parte del motore) e con gli accertamenti medico legali sui resti delle vittime – in particolare del corpo del pilota.

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Al momento sono diverse le ipotesi prese in considerazione dalle autorità nel corso delle indagini. Tra queste, oltre che dello stallo del motore, si parla anche di errore umano (e cioè di una manovra sbagliata o azzardata effettuata dal pilota durante un cambio di rotta) o un malore improvviso del pilota. E ancora, non vengono esclusi nemmeno eventuali problemi o avarie del Pilatus (il nome del velivolo). Viene sottolineato, comunque, che il pilota (che aveva chiesto alla sala radar la rotta per rientrare in aeroporto poco dopo il decollo) non lanciò alcun allarme specifico poco prima del disastro.

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