Uno studio del Public Health Institute di Oakland ha mostrato quali vaccini durano di più dopo sei mesi dall’immunizzazione
Uno studio portato avanti dal Public Health Institute di Oakland, mostra che, da quando la variante Delta ha prevalso sulle altre a sei mesi dalla fine del ciclo vaccinale, la protezione dei vaccini è scesa vertiginosamente, soprattutto per il monodose Johnson&Johnson. Gli scienziati hanno esaminato l’efficacia di Pfizer, Moderna e Johnson&Johnson, approvati negli Usa. Lo studio si è protratto dal 1° febbraio al 1° ottobre 2021 su 780.225 veterani dell’esercito degli Stati Uniti, di cui 498.148 con doppia dose di vaccino.
Secondo la ricerca, a inizio marzo, i tre vaccini avevano una capacità di protezione dal contagio quasi uguale: 86,4 J&J, 86,9% Pfizer e 89,2% Moderna. Dopo 6 mesi, però, le cose sono cambiate e la protezione è scesa di molto: 13,1% J&J, 43,3% Pfizer e 58% Moderna.
In Germania, il Robert Koch Institute ha segnalato che i casi di Covid tra vaccinati sono maggiormente comuni tra chi si è immunizzato con il monodose J&J. Nel nostro Paese le nuove guide spiegano che chi ha fatto il vaccino con il monodose può fare subito il richiamo se sono trascorsi 6 mesi dalla vaccinazione e saranno usati Pfizer o Moderna per la seconda dose.
Tuttavia, resta alta la protezione dalla morte per Coronavirus e a differenza del rischio contagio è elevata nonostante il tempo passato e i vaccinati rischiano meno la morte rispetto a coloro che non si sono immunizzati.
A distanza di 8 mesi dalla doppia dose, la percentuale di protezione era 81,7% negli under 65 e 71,6% negli over 65. Per gli under 65, l’efficacia dei vari vaccini contro il decesso da Covid era questa: 73% J&J, 81,5% Moderna e 84,3% Pfizer.
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Negli over 65 , i risultati di efficacia erano i seguenti: 52,2% J&J, 75,5% Moderna e 70,1% Pfizer. «Nonostante l’aumento del rischio di infezione dovuto alla variante Delta, l’efficacia contro i decessi è rimasta alta e, rispetto ai non vaccinati, i veterani completamente vaccinati avevano un rischio molto più basso di morte dopo l’infezione», hanno detto gli scienziati.
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I ricercatori americani esortano quindi il popolo a fare la terza dose per fermare la circolazione del virus, oltre a usare, ovviamente, mascherine, lavaggio mani e distanziamento per ridurre le possibilità di far diffondere il contagio tra le persone.