Maurizio Abbatino, ex boss della Banda della Magliana, sentito ieri dai magistrati nel processo sulla strage di Bologna
Ieri in Corte d’Assise i magistrati hanno interrogato Maurizio Abbatino, ex boss della Banda della Magliana, nell’ambito di una nuova udienza sulla strage occorsa il 2 agosto 1980 a Bologna. Abbatino, che ha ispirato il personaggio “Il Freddo” di Romanzo criminale, ex collaboratore di giustizia, ha parlato in videochiamata da un luogo segreto.
L’uomo ha precisato che tornerà a parlare di nuovo solo se potrà tornare a essere messo sotto protezione da parte dello Stato. «Non ho le prove, ma credo che la mia uscita dal programma di protezione sia stata determinata dal processo Mafia Capitale da cui è emersa una forte corruzione. Dunque io potrò aver timore, sapendo di questa corruzione, che queste persone possano farmi qualcosa, viste anche le loro conoscenze nelle istituzioni?», ha detto Abbatino.
L’uomo è infatti uscito dal programma di protezione nel 2015, dopo aver rivelato l’origine della banda e dei rapporti con le bande neofasciste di quel periodo, soprattutto con i Nar e Massimo Carminati, nonché col boss Pippo Calò. Abbatino si è stoppato quando gli avvocati di parte civile gli hanno chiesto di riferire ulteriori informazioni dettagliate sull’incontro occorso nel periodo del sequestro Moro, tra alcuni membri della Banda della Magliana, tra cui c’era anche lui, e il parlamentare democristiano Flaminio Piccoli.
«Ho già fatto dichiarazioni in passato su questo fatto, ricordo che la mia collaborazione è finita. Se devo ripetere tutta la storia rimettetemi nel programma di protezione. Il ministero dice che non sono più un collaboratore. La storia dell’onorevole Piccoli l’ho raccontata nel 1992, ma forse me la chiedono ora perché non c’è più l’onorevole Piccoli. Non le avete volute approfondire all’epoca, perché farlo ora?», ha risposto Abbatino.
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L’ex collaboratore di giustizia ha poi chiarito:«Mi avete fatto domande su Carminati, io sto scontando ancora una condanna e lui è fuori. Che debba stare ancora qui a parlare di Carminati e del sequestro Moro non va bene».
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«Un collaboratore di giustizia non diventa mai ex. A questa persona sono stati tolti i diritti fondamentali e gli si chiede di sforzarsi in processi che riguardano la sicurezza nazionale. Per Abbatino è in programma anche un’audizione in commissione Antimafia per riferire dei suoi timori», ha chiosato Rosario Scognamiglio, legale di Abbatino.
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