Mercato del lavoro, sono quasi 465mila assunzioni previste nel mese di novembre. Ma le imprese lamentano difficoltà di reperimento del personale: “introvabili” sono quasi 4 profili su 10, soprattutto operai specializzati e professioni ad elevata qualificazione.
Secondo quanto delineato dal Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal, lo scenario del mercato del lavoro si mostra in positivo in questo mese di novembre. Previsti, infatti, quasi 465mila i contratti programmati dalle imprese, +201mila rispetto allo stesso mese del 2020 e +116mila in confronto a novembre 2019. Il report, però, parla anche di una significativa difficoltà nell’individuazione di profili idonei da assumere. Di difficile reperimento, infatti, sarebbero quasi 4 profili su 10 – pari a 179mila profili professionali.
Secondo quanto viene riportato dal Bollettino di Unioncamere e Anpal, la domanda di lavoro è trainata dai contratti a tempo determinato. Nelle quasi 465mila assunzioni previste dal mese di novembre 2021, infatti, sarebbero 256mila le richieste di contratto a tempo determinato, un numero pari al 55,1% delle entrate programmate (+90mila rispetto a novembre 2019). A seguire, si parla 86mila contratti a tempo indeterminato (pari al 18,6% dei casi, ovvero 6mila in meno in confronto al mese di novembre 2019), e dai contratti di somministrazione, con 55mila richieste (pari all’11,8%, ovvero 21mila in più rispetto allo stesso mese dello scorso anno). Sono 23mila, invece, gli altri contratti non alle dipendenze offerti, con 17mila i contratti di apprendistato, 8mila di collaborazione e 19mila di altri tipi di contratti di lavoro dipendente.
Come spiegato dal Bollettino, per ciò che riguarda le tendenze nei diversi settori economici, “si prevedono rispetto a novembre 2019 dati in crescita per le assunzioni dei settori manifatturieri (+40mila) e, in particolare, per le industrie metallurgiche (+16mila), per quelle della meccatronica (+11mila) e per le industrie tessili, dell’abbigliamento e calzature (+8 mila)”. Ma ad essere positive sono anche “le prospettive occupazionali del comparto costruzioni (+24mila assunzioni rispetto a novembre 2019), così come dei settori trasporto e logistica (+29mila), servizi alle persone (+7mila) e servizi informatici e delle telecomunicazioni (+6mila)”.
Per quanto riguarda il focus sulle varie Regioni, i flussi più elevati di assunzioni riguardano la Lombardia (104.300), il Lazio (46.240) e il Veneto (44.920). I territori a riscontrare maggiori difficoltà d’assunzione, invece, sono quelle del “Nord est (45,3% dei profili da assumere), con in testa le imprese del Friuli-Venezia Giulia (47,4%), seguite dalle imprese del Nord Ovest (39,8%), del Centro (36,1%) e del Sud e Isole (32,5%)”.
A novembre, tuttavia, la curva va in negativo per quanto riguarda il reperimento di alcune figure professionali. Secondo quanto viene evidenziato dal Bollettino, infatti, “la difficoltà delle imprese a reperire i profili ricercati riguarda il 38,5% delle entrate previste, con un incremento, rispetto a novembre 2019, di circa 8 punti percentuali”. La motivazione prevalentemente segnalata dalle imprese (circa il 22% dei casi) sarebbe la mancanza di candidati, seguita poi dall’inadeguata preparazione dei candidati (nel 13,6% dei casi).
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“Le maggiori difficoltà si riscontrano nella ricerca di profili per le aree aziendali Installazione e manutenzione (53,8%), Sistemi informativi (51,6%), Progettazione e R&S (51,1%), Produzione beni ed erogazione servizi (42,4%) e Trasporti e logistica (40,0%)”, viene spiegato dal report. Mentre tra i profili più difficili da reperire il “Borsino Excelsior delle professioni” di novembre 2021 segnala: i Fabbri e i Fonditori (rispettivamente 61,7% e 57,8%), gli Specialisti in scienze matematiche, informatiche, chimiche, fisiche e naturali (58,7%), gli Artigiani e operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni (58,2%), gli Artigiani e operai specializzati di installazione e manutenzione attrezzature elettriche e elettroniche (57,9%), i Tecnici informatici, telematici e delle telecomunicazioni (55,2%), i Tecnici della salute (49,7%) e gli Ingegneri (49,3%).
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Per quanto riguarda il focus sui settori economici con più elevata difficoltà di reperimento di figure professionali, il report di Unioncamere e Anpal spiega come a soffrire maggiormente siano quelli delle costruzioni (53,7%), delle industrie metallurgiche (50,7%), dei servizi di alloggio e ristorazione (47,9%), delle industrie meccaniche ed elettroniche (47,8%), dei servizi informatici e delle telecomunicazioni (45,2%).
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