La bambina è stata abbandonata dai suoi genitori italiani andati in Ucraina per avere un figlio tramite madre surrogata.
È arrivata con una busta con tantissime foto dentro sui suoi primi 15 mesi di vita scattate dalla tata che sino ad ora si è presa cura di lei. È arrivata in Italia tra le braccia di Carolina Casini, la pediatra che per la Croce Rossa ha svolto la sua tredicesima missione. La bambina di un anno è nata da maternità surrogata ed è stata abbandonata in Ucraina dai suoi genitori italiani.
L’abbandono
I genitori della bimba erano andati in Ucraina nell‘agosto del 2020 per poter avere un figlio mediante una madre surrogata. Dopo aver riconosciuto la bambina, però, i due sono tornati in Italia lasciando la neonata nelle mani di una tata del posto. La tata si è presa cura di lei come se fosse sua figli fino a quando la bambina non ha compiuto il suo primo anno di vita. Non avendo più notizie dai suoi genitori, non potendosi occupare di lei dal punto di vista economico e per paura di avere problemi dal punto di vista legale, la tata ha deciso di rivolgersi alle autorità e segnalare il caso. La Procura della Repubblica e la Procura della Repubblica dei Minori dopo essersi accertati della volontà dei suoi genitori che non la volevano più, hanno disposto il rimpatrio in Italia della piccola. E per questa missione hanno chiesto aiuto alla Croce Rossa.
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«Aveva un profumo buonissimo» racconta Carolina Casini. Il timore, infatti, era proprio quello di ritrovare una bambina malnutrita, mal tenuta e con difficoltà relazionali. «Ma non è stato così: la bambina è allegra e interagisce positivamente con gli adulti» continua la Pediatra Casini. Le condizioni della tata erano, invece, ben diverse: «Era disperata. Piangevano sia lei sia il suo figlio naturale di 17 anni. Ci ha consegnato le foto della bimba e ha chiesto di darle ai futuri genitori, così quando sarà grande potrà vederle».
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Il rientro in Italia
La Procura della Repubblica insieme alla Procura della Repubblica dei Minori hanno disposto il rimpatrio in Italia. La bambina adesso potrà essere affidata a dei genitori che vorranno realmente darle amore e una famiglia. Durante il viaggio, racconta la Dottoressa Casini «la bambina si è lasciata coccolare, si è fidata di noi. La tata – aggiunge – è stata per lei una fortuna. Adesso sarà accudita come tutti i bambini del mondo dovrebbero esserlo: da due genitori e non perché qualcuno viene pagato». «È stato bellissimo poterla tenere in braccio seppur solo per un viaggio durato due ore» conclude Carolina.