Pugni e calci a studente disabile: assalito dai compagni all’uscita da scuola

Un ragazzo di 17 anni è finito in ospedale dopo l’aggressione da parte di alcuni compagni di scuola. Ecco cos’è successo

aggressione-Meteoweek.com

Un ragazzo disabile di 17 anni, che frequenta una scuola superiore a Firenze, ha subìto un’aggressione all’uscita dall’istituto da parte di tre ragazzi della sua età. Lo hanno preso a pugni e calci finché non è caduto a terra. Il 17enne assalito soffre di un disturbo cognitivo. Grazie all’intervento di alcuni docenti la violenza ha avuto fine. Da quanto ha riportato la polizia, tre ragazzi hanno fermato la vittima, tutti minori, poco dopo le ore 14.

Il ragazzo stava tornando a casa, all’uscita di scuola, quando i tre lo hanno bloccato e preso a pugni e calci, facendolo finire a terra. Tre insegnanti sono riusciti a intervenire, mettendo in fuga i coetanei. I docenti hanno chiamato la polizia e un’ambulanza, che poi ha trasportato il 17enne in ospedale, in codice verde.

Pare che alla base dell’aggressione vi sia stata una risposta in malo modo da parte della vittima a una sua compagna di classe durante una lezione. Forse un’offesa o una frase detta in malo modo. Espressione che tuttavia avrebbe fatto infuriare il fidanzato della ragazza, che con altri due (ma la presenza di un terzo è ancora da accertare), ha aspettato che il ragazzo uscisse da scuola e poi, con loro, lo ha aggredito. Non si sa se gli assalitori frequentino la stessa scuola della vittima. Su questo stanno indagando i poliziotti.

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«Sulla dinamica faremo anche noi accertamenti. È chiaro che se sono coinvolti studenti della nostra scuola prenderemo i necessari provvedimenti del caso, vista la serietà del fatto», è il commento del preside. Ma non c’è ancora una denuncia. Intanto lo studente ha ricevuto tutte le cure mediche del caso e non è in gravi condizioni.

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«Sapevamo che questo inizio di scuola sarebbe potuto essere più difficile, anche se non tale da giustificare episodi simili, il contesto della pandemia ha creato disagio tra i ragazzi», chiosa il preside.

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