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Curiosità

Saper ricevere amore | Il Vangelo di oggi Mercoledì 10 Novembre 2021

Fidarsi e saper ringraziare vuol dire anche “esserci”, sia per Gesù che per gli altri: vuol dire amare, e saper ricevere amore.

Saper ricevere amore | Il Vangelo di oggi Mercoledì 10 Novembre 2021 – metoweek.com

Liturgia di oggi Mercoledì 10 Novembre 2021

  • SAN LEONE MAGNO, PAPA E DOTTORE DELLA CHIESA – MEMORIA

Il Signore ha stabilito con lui un’alleanza di pace:
per sempre avrà la dignità del sacerdozio. (Cf. Sir 45,24)

Prima Lettura

Ascoltate, o re, perché impariate la sapienza.
Dal libro della Sapienza
Sap 6,1-11

Ascoltate, o re, e cercate di comprendere;
imparate, o governanti di tutta la terra.
Porgete l’orecchio, voi dominatori di popoli,
che siete orgogliosi di comandare su molte nazioni.
Dal Signore vi fu dato il potere
e l’autorità dall’Altissimo;
egli esaminerà le vostre opere e scruterà i vostri propositi:
pur essendo ministri del suo regno,
non avete governato rettamente
né avete osservato la legge
né vi siete comportati secondo il volere di Dio.

Terribile e veloce egli piomberà su di voi,
poiché il giudizio è severo contro coloro che stanno in alto.
Gli ultimi infatti meritano misericordia,
ma i potenti saranno vagliati con rigore.
Il Signore dell’universo non guarderà in faccia a nessuno,
non avrà riguardi per la grandezza,
perché egli ha creato il piccolo e il grande
e a tutti provvede in egual modo.

Ma sui dominatori incombe un’indagine inflessibile.
Pertanto a voi, o sovrani, sono dirette le mie parole,
perché impariate la sapienza e non cadiate in errore.
Chi custodisce santamente le cose sante sarà riconosciuto santo,
e quanti le avranno apprese vi troveranno una difesa.
Bramate, pertanto, le mie parole,
desideratele e ne sarete istruiti.

Parola di Dio.

Salmo Responsoriale – Dal Sal 81 (82)

R. Alzati, o Dio, a giudicare la terra.

Difendete il debole e l’orfano,
al povero e al misero fate giustizia!
Salvate il debole e l’indigente,
liberatelo dalla mano dei malvagi. R.

Io ho detto: «Voi siete dèi,
siete tutti figli dell’Altissimo,
ma certo morirete come ogni uomo,
cadrete come tutti i potenti». R.

Il Vangelo di oggi Mercoledì 10 Novembre 2021

Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all’infuori di questo straniero.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 17,11-19

Lungo il cammino verso Gerusalemme, Gesù attraversava la Samarìa e la Galilea.
Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi, che si fermarono a distanza e dissero ad alta voce: «Gesù, maestro, abbi pietà di noi!». Appena li vide, Gesù disse loro: «Andate a presentarvi ai sacerdoti». E mentre essi andavano, furono purificati.

Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce, e si prostrò davanti a Gesù, ai suoi piedi, per ringraziarlo. Era un Samaritano.
Ma Gesù osservò: «Non ne sono stati purificati dieci? E gli altri nove dove sono? Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all’infuori di questo straniero?». E gli disse: «Àlzati e va’; la tua fede ti ha salvato!».

Parola del Signore.

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Saper ricevere amore | Il commento al Vangelo di oggi Mercoledì 10 Novembre 2021

Gesù nel Vangelo è sorpreso duplicemente riguardo all’unico, tra i dieci lebbrosi guariti, che lo è tornato a ringraziare. Da un lato perché è il solo ad averlo fatto, dall’altro, proprio per la sua riconoscenza. Così gli fa il dono più grande: gli annuncia la sua salvezza eterna.

Sono state proprio la sua gratitudine e la sua fede a salvare quell’uomo, la fede che lo ha portato a credere in Gesù come colui che lo poteva guarire, e la gratitudine di non dimenticarsi di lui dopo la guarigione.

Spesso noi siamo invece dei graziati ingrati: Dio infatti compie ogni giorno tanti miracoli per noi, ci protegge silenziosamente, ci guida… ci ha tratti dal nulla!


Il commento al Vangelo di ieri:


Eppure, nonostante possiamo aver sperimentato spesse volte che “Qualcuno” ci avesse fatto una grazia, non siamo andati a cercare, col cuore, questo “qualcuno” per ringraziarlo. Ci dimentichiamo, o ci accaparriamo meriti che non ci competono.

La gratitudine e la fede è ciò che ci salva anche dalla solitudine: chi si fida di qualcun altro sa che quel qualcuno potrà aiutarlo nel momento del bisogno, dove lui non arriverebbe. Fidarsi e saper ringraziare vuol dire anche “esserci”, sia per Gesù che per gli altri: vuol dire amare, e saper ricevere amore; vuol dire avergli aperto il cuore.

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