In una clinica Californiana è successo uno scambio di embrioni, una coppia ha partorito la figlia di sconosciuti. Daphna e Alexander Cardinale nel settembre 2019 si sono rivolti ad una clinica per fare la fecondazione assistita che ora dovrà rispondere in tribunale di ciò che è accaduto.
I sospetti sono arrivati nel 2019 quando dopo il parto si sono accorti che la figlia non somigliava a nessuno dei due. Dopo due mesi hanno preso la decisione di effettuare la prova del DNA che purtroppo confermava i loro sospetti. Sono cosi cominciate le ricerche della coppia che era rimasta vittima dello stesso errore e dopo alcuni mesi le due famiglie si sono incontrare e hanno deciso di procedere allo scambio che è avvento nel Gennaio 2020 quando le bambine avevano ormai quattro mesi .
Il tragico racconto
Per la primogenita della coppia è stata una decisione difficile da comprendere. I Cardinale hanno deciso di intraprendere una azione legale e di citare in giudizio il California Center for Reproductive Health (Ccrh) di Los Angeles dove si erano rivolti nel 2018 e il laboratorio di embriologia in VitroTech Labs. L’accusa è di negligenza generica e occultamento fraudolento, ma la Bbc spiega che ne la Clinica né il laboratorio ha risposto.
Nel corso di una conferenza stampa Daphna Cardinale ha detto “derubata della possibilità di portare in grembo mia figlia” e che “non possono essere sottovalutati il dolore e la confusione della mia famiglia”, ” i nostri ricordi del parto saranno sempre contaminati dalla realtà che la nostra bambina biologica è stata data a qualcun altro. E che non potevo tenere con me la bambina che ho messo al mondo” e che “ho allattato”.
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Alexander Cardinale racconta che si aspettava “un bambino biondo”, come la loro prima bambina, ma è rimasto stupito nel vedere che “la bambina è nata con la pelle molto più scura”, nella querela c’è scritto che il padre “è indietreggiato contro il muro, compiendo diversi passi indietro in sala parto” al momento del parto. “L’orrore di questa situazione non può essere sottovalutato”, la famiglia ha scritto nella denuncia, cercando poi di farsi aiutare in un centro per la salute mentale per “sintomi di ansia depressione e disturbo da stress post-traumatico”.
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L’avvocato della famiglia Cardinale , Adam B. Wolf, ha dichiarato alla Bbc che anche l’altra famiglia ha intenzione di fare causa rimanendo nell’anonimato.