Sembrano diventare realtà le previsioni di tutti coloro che avevano etichettato il nuovo ciclo di conferenze Onu sul clima come un fallimento annunciato.
È iniziata a circolare da alcune ore la prima bozza di quello che sarà il documento finale della Cop26. Un testo in cui vengono elencati i punti su cui i paesi partecipanti hanno trovato un accordo sul clima per iniziare a delineare l’agenda politica futura per la lotta al cambiamento climatico. Una bozza che, da quanto traspare, sembra dar ragione a tutti coloro che già nei giorni scorsi parlano di fallimento conclamato del vertice Onu sul clima. Si tratta infatti di due pagine in cui viene messo nero su bianco la necessità di implementare gli sforzi in direzione di una collaborazione multilaterale tra gli stati partecipanti. Manca però un punto fondamentale: nessun riferimento viene infatti fatto ai combustibili fossili. Non una cosa da niente, considerato che lo scopo di questo ciclo di incontri era proprio quello di tracciare una strada chiara e definita per la diminuzione delle emissioni causate da questa categoria di composti. Di tempo per salvare il pianta ne resta sempre meno.
Tutto questo mentre siamo entrati nel secondo giorno dell’ultima settimana della Cop 26, dedicata agli interventi femminili per rivendicare la parità di genere in questo campo. La seconda parte della giornata sarà invece dedicato a scienza ed innovazione. Non si ferma naturalmente il lavoro dei Ministri dell’Ambiente delle nazioni partecipanti, al lavoro su tutte le questioni irrisolti ma che sono ancora sui tavoli di discussioni. Di sicuro però, il fatto che per iscritto non si sia trovato un accordo sulla diminuzione del consumo dei combustibili fossili non lascia ben sperare.
Hanno fatto poi molto scalpore le critiche ricevute dall’ex Presidente americano Barack Obama, ospite d’onore della convention, e duramente criticato a seguito del suo intervento. Nel suo discorso Obama ha attaccato duramente la presidenza di Donald Trump, colpevole di essersi ritirato dall’accordo di Parigi, riportando l’Americano indietro di decenni nella lotta sul clima. Ha infatti accusato il Tycoon di essersi reso colpevole di “quattro anni di ostilità nei confronti della scienza del clima. Negli Stati Uniti, alcuni dei nostri progressi sulla lotta al cambiamento climatico si sono fermati quando il mio successore ha deciso di ritirarsi unilateralmente dall’Accordo di Parigi nel suo primo anno di mandato. Non sono stato molto contento di questo”. Non fosse che sono in tanti ad accusarmi di essere stato lui per primo a non mantenere gli impegni presi in materia di ambiente. Gli investimenti che Obama promise all’inizio del suo mandato non si sono mai realizzati, quantomeno nelle cifre che aveva promesso ai suoi elettori.
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Obama ha poi elogiato il grande lavoro svolto da Greta Thunberg, protagonista nei giorni scorsi di alcune critiche arrivate dal nostro Ministro della Transizione Energetica Cingolani. Secondo l’ex presidente Usa “due anni fa Greta Thunberg ha ispirato migliaia di giovani. Ora il mondo è pieno di Greta. Le proteste sono necessarie, dobbiamo persuadere quelli che non sono d’accordo o che sono indifferenti”.
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