Catania, strangola nella notte il compagno di cella mentre dorme: arrestato il responsabile, un detenuto del carcere di Caltagirone. L’uomo era stato già condannato in passato per omicidio e tentato omicidio. Per lui si riaprono le porte del carcere.
Era stato già arrestato e finito in cella per scontare un’altra pena, ma era stato poi trasferito agli arresti domiciliari, uno dei detenuti del carcere di Caltagirone (Catania). Durante la sua permanenza presso la struttura penitenziaria, però, si è reso protagonista di un altro crimine, strangolando nella notte il suo compagno di cella, Giuseppe Calcagno. Inizialmente la morte del detenuto sembrava attribuibile a cause naturali, ma alla luce degli ultimi accertamenti effettuati dai medici legali, è stato confermato si sia trattato invece di omicidio. Il responsabile del crimine è stato quindi nuovamente arrestato ed è tornato in cella.
Strangola nella notte il compagno di cella addormentato
Secondo quanto si apprende dalle fonti, un uomo (T.G.) è stato arrestato dai carabinieri perché reo di aver strangolato il compagno di cella. L’omicidio si sarebbe verificato il 31 gennaio scorso, e il detenuto avrebbe agito di notte, mentre la vittima dormiva, nel carcere di Caltagirone, nel catanese, dove era ristretto. Inizialmente apparsa come una morte naturale, le incessanti attività investigative, coadiuvate da diversi accertamenti medico-legali, hanno permesso di fare luce sulle reali cause del decesso del detenuto, ovvero Giuseppe Calcagno.
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Ritrovato privo di vita all’interno della sua cella, il detenuto sarebbe stato quindi assassinato, ucciso per strangolamento. Per la Procura di Caltagirone ad ucciderlo sarebbe stato l’allora compagno di cella, e per il cui caso era finito gravemente indiziato e trasferito agli arresti domiciliari. Alla luce degli ultimi sviluppi, nelle scorse ore l’indagato è stato arrestato dai militari dell’Arma per omicidio, ed è tornato in cella.
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L’ordinanza del gip è stata emessa su richiesta del Procuratore di Caltagirone, Giuseppe Verzera, e del sostituto Samuela Maria Lo Martire. La Procura di Caltagirone, che ha coordinato le indagini relative al caso, avanza infatti l’accusa nei confronti di G.T., che avrebbe “approfittato durante la notte del sonno di Calcagno per aggredirlo e ucciderlo”. “L’indagato è peraltro già stato condannato in passato per omicidio e tentato omicidio“, si legge ancora nella nota della Procura.