I contagi in aumento e l’inverno alle porte hanno fatto scattare la soglia di allarme. Terapie intensive e ricoveri ordinari sono ancora sotto le soglie critiche ovunque ma l’aumento continuo dei casi suggerisce di muoversi in anticipo
Dipenderà da noi se “la quarta ondata pandemica, che si sta rialzando nel mondo, sarà un’ondina’. Se continueremo a comportarci bene, se faremo prontamente le terze dosi di vaccino anti Covid, se cercheremo di gestire i test e il tracciamento nelle scuole in maniera adeguata, questa rimarrà un’ondata piccola e non travolgente come sta succedendo in altri Paesi”. Lo ha detto Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza e docente di Igiene all’università Cattolica di Roma.
“In tutto il mondo il Covid sta aumentando per tre motivi contemporanei – continua Ricciardi – Il primo è l’inverno che ci costringe a stare in luoghi chiusi e stare uno vicino all’altro. Il secondo è la mancata copertura vaccinale di percentuali elevate di popolazione. Questo non è il nostro caso ma in Romania e Bulgaria è una strage. E poi c’è il problema dell’attenuazione vaccinale: le persone che sono state vaccinate più di 6 mesi fa cominciano ad attenuare la loro protezione. E con questa variante Delta, che è straordinariamente contagiosa, cominciano a infettarsi”. “A tutto questo si accoppia il fatto che siamo più ‘mobili’, usiamo meno le mascherine, stiamo meno attenti alla distanza di sicurezza, siamo tutti stanchi e quindi non siamo ligi sui comportamenti. Tutto questo fa rialzare la nuova ondata pandemica “.
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Il dottore ricorda anche come il tampone antigenico presenti un 30% di falsi negativi, e che quindi provochi un falso senso di sicurezza. “Con la variante Delta è estremamente pericoloso perché, se una persona con un falso negativo entra all’interno di un ambiente in cui ci sono soggetti suscettibili, fatalmente l’infezione si verifica. Con il passare del tempo, ma è solo una mia opinione personale, dovremo passare alla regola delle due G (guariti e vaccinati, in tedesco) invece che le tre G (guariti, vaccinati e testati)”.
Lo stato di emergenza in scadenza il 31 dicembre potrebbe essere prorogato per far fronte alla nuova ondata di contagi. Non tutti i partiti sono favorevoli alla proroga di questa misura ma sarebbe necessario per mantenere la struttura commissariale di Figliuolo, che opera in deroga a svariate regole. Altra misura che potrebbe dare adito a non poche polemiche è l’idea di estendere l’obbligo di green pass al lavoro e nei servizi come ristoranti, cinema. teatri, ecc. L’obbligo di green pass per il momento scade il 31 gennaio ma è stata avanzata l’ipotesi di proroga fino a marzo o addirittura fino all’estate.
Il Cts e il ministero della Salute stanno valutando tutte le possibili misure difensive da far scattare tra novembre e dicembre.
Già questa settimana lo stesso Cts si riunirà per dare l’ok all’estensione della terza dose a tutti gli over 50, a partire dal 181esimo giorno dopo la seconda dose. Un’altra delle ipotesi è quella di imporre la quarantena a chi arriva in Italia dai paesi dell’Europa dell’Est più colpiti dalla pandemia perché poco vaccinati, Bulgaria e Romania in testa. «Serve la quarantena per chi arriva da alcuni Paesi dell’Est Europa dove i numeri dei nuovi casi sono altissimi e la percentuale dei vaccinati bassa. Con Romania e Bulgaria l’Italia ha intensi rapporti, i lavoratori di quelle Nazioni sono impegnati nell’assistenza agli anziani, ad esempio. Non possiamo rischiare. E lo dico con spirito di collaborazione e con rispetto verso questi cittadini che svolgono lavori importanti» afferma Alessio D’Amato, assessore alla Salute del Lazio. Dall’Iss e dal ministro della Salute Speranza arriva molto chiaro il messaggio che, non appena l’Ema avrà approvato il vaccino per la fascia 5-11 anni, si dovrà andare spediti. Questo sembra preludere a un via libera molto rapido da parte dell’Aifa. Il sì dell’Ema dovrebbe arrivare a dicembre e, a stretto giro, l’Italia dovrebbe fare la sua parte. Negli Usa il via libera c’è già stato.
Ancora valido il sistema dei colori per le Regioni. Al momento l’Italia è tutta bianca ma alcune regioni – Friuli Venezia Giulia su tutte – potrebbero andare verso il giallo. Nonostante i contagi in aumento, grazie all’effetto di protezione dei vaccini, terapie intensive e ricoveri ordinari restano al momento sotto controlli. Tuttavia, laddove i ricoveri stanno aumentando, le Regioni stanno provvedendo ad aumentare il numero dei letti nei reparti di pneumologia. In alcune città, come Bergamo, sono stati riaperti gli hub vaccinali in previsione della nuova ondata di vaccini fra terza dose, richiamo per J&J e futura immunizzazione dei più piccoli. Sarà possibile poi istituire zone rosse limitate dove si riscontrassero cluster estesi. Impossibile invece l’idea di cui si vocifera da qualche giorno cioè la soluzione “austriaca” del lockdown solo per i non vaccinati. La praticabilità «sia in termini concreti operativi sia per quanto riguarda la compatibilità con i diritti costituzionali penso sia alquanto problematica quindi non credo sia una soluzione proponibile nel nostro Paese. Quegli elementi non rendono la misura considerabile» ha spiegato Franco Locatelli, il presidente del Consiglio superiore di sanità e coordinatore del Comitato tecnico scientifico