Una donna ha partorito in auto da sola grazie a un’infermiera che l’ha aiutata in videochiamata. Non era il caso che arrivasse in ospedale.
La madre, incinta del suo terzo figlio, era diretta in ospedale con il marito quando i dolori sono diventati troppo forti e ha dovuto telefonare ai soccorsi. La donna ha partorito il suo bebé in macchina, grazie all’assistenza in videochiamata di un’infermiera a Bentivoglio.
La madre, al terzo figlio, stava prendendo l’auto col marito per andare in ospedale, ma i dolori sono diventati troppo forti e ha deciso di telefonare ai soccorsi. Nella videochiamata un’infermiera ha dato i consigli utili per portare a termine il parto, fino all’arrivo di un’ambulanza che ha trasportato madre e figlio in nosocomio. Entrambi stanno bene.
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“Vorrei abbracciare l’infermiera, dirle grazie”: inizia così il racconto a TgcCom24 della neo mamma, Laila Driouch. “Lei vedeva tutto e mi guidava, è stata con me tutto il tempo. Io avevo già partorito due volte, ma questa è stata pazzesca. Se non avessi chiamato il 118 il bambino non sarebbe vivo. Mi hanno salvato la vita, quella del bambino e anche la mia. Senza l’infermiera non so come andava a finire”, ha spiegato la neomamma.
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“Mi sono vestita per andare in ospedale, abitiamo vicino ma quando sono arrivata in cortile ed ero vicino alla macchina ho sentito che c’era qualcosa che non andava, stavo per partorire. Allora ho chiamato al 118 ed è stata attivata la videochiamata. Voglio ringraziare quest’infermiera che mi ha detto tutto quello che dovevo fare: ‘Sali in macchina, togliti i vestiti, sdraiati sui sedili, come fare per evitare che il bimbo cadesse a terra”, ha proseguito nel suo racconto la donna.
L’infermiera, Elisa Nava, ha raccontato la sua esperienza nell’aiutare la partoriente: “In meno di tre minuti la signora ha rotto le acque, è riuscita a stendersi e il bambino è uscito con una sola spinta. Ha pianto immediatamente, il problema era scaldarlo perché era quasi mezzanotte. Ho chiesto a lei e al marito di farmi vedere in che condizioni era. La cosa principale è stato far capire ai genitori che il parto era imminente e non era il caso di partire in macchina”. Per l’infermiera “è la seconda volta quest’anno che mi succede una cosa del genere, in entrambi i casi i bimbi stanno bene”.
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