Ennio Di Lalla, 86 anni, è riuscito a tornare nella sua casa ma l’ha trovata distrutta e chi l’ha occupata in modo abusivo resta impunito
Ennio Di Lalla, 86 anni, è riuscito a rientrare nella sua casa tra Casilina e Tuscolana. Dopo 20 giorni i carabinieri hanno fatto sgombrare le occupanti abusive. Quando però è rientrato nel suo appartamento, lo choc:«Come un bombardamento», commenta l’uomo. Tutto messo a soqquadro (è dir poco, ndr). L’uomo in casa aveva «medicine da cardiopatico, quadri, libri rari, monete, accendini d’oro, orologi». Tutto messo nella denuncia. Poi aggiunge: «Piango per i miei ricordi andati in fumo. Ma ringrazio chi alla fine mi ha aiutato a riavere almeno le mura».
Nonostante il breve malore avuto alla vista della sua casa devastata, l’uomo ha in minima parte lenito il dispiacere grazie agli applausi dei condomini ad accoglierlo. Intanto ci vorrà una sanificazione straordinaria per ripulire la casa, distrutta tra cicche di sigarette in cucina, mobili spostati, effetti personali ammassati. Ma le rom che hanno occupato la casa, non si pentono:«Andiamo a occuparne un’altra», grida una di loro. Il piano resta lo stesso: occupare in modo abusivo una casa, distruggerla, poi chiedere assistenza al Comune. Una prassi stavolta terminata in anticipo (di solito ci vogliono sei mesi).
Il legale Alessandro Olivieri, ha detto che la casa, dissequestrata, dovrebbe «tornare nella piena disponibilità del proprietario tra oggi e lunedì. Prima di rioccuparlo, servirà una bella ripulita con una ditta specializzata».
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Laura Corrotti della Lega Lazio, a nome del partito dice:«Non è giusto che sia il signor Ennio a pagare queste spese», mentre l’assessore Alessio D’Amato, chiede che l’Asl 2 assicuri all’uomo sostegno psicologico e che i responsabili siano perseguiti dalla legge.