In Gran Bretagna anticipano il richiamo per il vaccino a 5 mesi dopo la seconda dose, in Russia salgono i casi. In Slovenia nuove misure in arrivo
In Gran Bretagna si accelera sul richiamo per le terze dosi del vaccino anti Coronavirus. Le dosi, infatti, saranno disponibili un mese prima (a 5 mesi dalla seconda dose) rispetto alle previsioni (6 mesi). È quanto ha stabilito il governo inglese dopo la crescita dei contagi. In Francia, sarà obbligatorio indossare la mascherina per coloro che salgono nelle telecabine o saranno in fila per salire su seggiovie o skilifit. Il primo ministro ha annunciato che il green pass sarà obbligatorio se crescerà il tasso di incidenza in tutto il Paese, ossia se oltrepasserà i 200 contagi ogni 100mila abitanti. Il protocollo per salire sui mezzi sciistici francesi prevede un certo distanziamento tra file mentre una volta che si sarà seduto il passeggero potrà levarsi la mascherina.
Peggiora la situazione Covid in Russia, che ha registrato 41.335 casi in un giorno. I decessi sono stati invece 1.888. In Slovenia le autorità hanno comunicato venerdì sera che ci saranno maggiori restrizioni per contenere i contagi, ma non un nuovo lockdown. Le restrizioni prevedono un’estensione dell’obbligo del Green Pass, che sarà «ampliato, gli orari di apertura di bar e ristoranti limitati, gli assembramenti vietati e saranno consentite solo le mascherine chirurgiche o FFP2». Ci saranno anche tamponi più frequenti per gli studenti. Ci sarà un divieto di assembramenti, tranne per eventi in famiglia.
Salgono i casi in Belgio, dove si sono registrati 10mila contagi in un giorno. A Gent, nelle Fiandre, l’ospedale ha comunicato una decisione assai drastica:«Basta dare precedenza ai non vaccinati nelle terapie intensive. Sono troppi i malati, anche gravi, con altre patologie, che vedono le loro cure rimandate sempre più. L’aumento dei casi coincide anche con un momento di carenza di personale per portare avanti tutti i servizi richiesti e quindi non possiamo più dare ai pazienti Covid un regime preferenziale. Quelli che arrivano nelle terapie intensive non sono vaccinati».
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Record di casi in 24 ore anche in Olanda, Germania e Slovacchia, pari a 10.190 nuovi contagi. Crescono anche i decessi del 31% rispetto alla settimana prima del 25-31 ottobre.
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Sono numeri molto simili all’autunno 2020, quando non vi era alcuna campagna per il vaccino. Secondi i dati della sanità belga, l’87% degli adulti nel Paese si è fatto somministrare almeno una dose.