I «No Green Pass» tornano ad occupare le piazze d’Italia. Ecco dove

Trieste, Torino e Milano si preparano ad un nuovo sabato di manifestazioni. Previste più di 8mila persone a Trieste dove hanno introdotto l’obbligo di mascherina per i partecipanti e il rispetto del distanziamento. 

Ancora un weekend di manifestazioni con i «No Green Pass» che torneranno a manifestare in diverse piazze italiane. Trieste, Milano, Torino sono le tre città che ospiteranno le proteste contro il Green Pass obbligatorio per tutti. Mentre a Torino la DIGOS ha notificato 24 fogli di via a italiani e stranieri che avrebbero partecipato alle manifestazioni dopo il maxi rave, a Milano i «No Green Pass», non avendo raggiunto l’accordo con le autorità sul percorso da fare, hanno annunciato che non seguiranno le indicazioni. Ma è la manifestazione che si terrà a Trieste a preoccupare maggiormente.

«No Green Pass» a Trieste

A Trieste sembrerebbe che a partecipare alle proteste saranno circa ottomila persone. Tra questi ci saranno anche persone provenienti da altre Regioni e ciò preoccupa non poco le autorità considerato l’ultimo focolaio di positivi al Covid-19 nato a seguito delle precedenti manifestazioni. Ed è anche per questo motivo che è stato introdotto l’obbligo di mascherina per i manifestanti. Il Primo Cittadino di Triste ha esplicitamente chiesto agli organizzatori di ingaggiare degli steward per controllare che tutti indossino la mascherina e che sia rispettato il distanziamento. «Ci rifiutiamo di organizzare un servizio d’ordine e di controllo. Siamo consapevoli dei rischi collegati al Covid-19 e siamo in grado di auto-tutelarci» affermano in una nota scritta dal Coordinamento No Green Pass in risposta al Sindaco.

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A Trieste sono state mobilitate 400 persone appartenenti alle Forze dell’Ordine e se non saranno rispettati i divieti potranno esserci delle sanzioni amministrative a partire da 400 euro fino a 1000 euro per gli organizzatori della manifestazione. La Questura di Trieste, nel caso in cui non venissero rispettate tutte le prescrizioni, valuteranno tutti gli elementi sulla base «dell’art.18 comma 5 del TULPS». Ciò che si rischia è «l‘arresto fino a un anno con ammenda da 206 a 413 euro».

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