Il Gup di Cassino (Frosinone) ha mandato a processo D.V., 62 anni, anestesista della clinica in cui hanno operato la ragazza per una rinoplastica
Il Gup del tribunale di Cassino (Frosinone), ha mandato a processo D.V., 62 anni, anestesista della clinica “La Casa del Sole” di Formia che intervenne durante la rinoplastica dopo cui Mariachiara Mete morì a soli 21 anni nel giugno 2019.
L’anestesista è accusato di omicidio colposo, e di «aver cagionato per colpa la morte della 21enne, in particolare perché per colpa consistita in negligenza e imperizia, in occasione dell’arresto cardiocircolatorio insorto nel corso dell’intervento chirurgico somministrava alla paziente in prima battuta atropina ed efedrina in luogo della adrenalina, poi infusa in un momento successivo, e ometteva di effettuare un immediato massaggio cardiaco esterno alla frequenza di 100/120 al minuto, praticandolo solo in una seconda fase al ritmo di 80/90 al minuto, sicché non si atteneva alle linee guida prescritte per la rianimazione e così determinava un ritardo nel ripristino della attività cardiaca, rilevata solo dopo tre minuti dall’inizio delle manovre rianimatorie, nonché nella perfusione cerebrale, con conseguente aggravamento del danno neurologico post-anossico, e per l’effetto con le condotte colpose sopra descritte concorreva a cagionare il decesso di Mariachiara Mete», come si legge nell’atto.
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La prossima udienza è fissata per il 25 maggio 2022. I familiari della ragazza hanno fatto richiesta di opposizione all’archiviazione chiesta dalla Procura per un altro dei membri dello staff sanitario coinvolto nella vicenda. Di questa istanza si dibatterà il 22 febbraio 2022.
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«Fin da quel tragico giorno siamo convinti che qualcosa non sia stato fatto correttamente, chiediamo soltanto di poter sapere la verità. Se qualcuno ha sbagliato, è doveroso che venga fatta giustizia, anche se Mariachiara, purtroppo, nessuno mai ce la riporterà», hanno detto i familiari della vittima.