De Luca indagato per lo scandalo Coop, l’accusa è di corruzione

Il governatore risulta coinvolto nell’inchiesta che ha portato all’arresto di un consigliere regionale e del capo delle coop di Salerno

Un avviso di garanzia per la vicenda delle Coop di Salerno è giunto questa mattina nell’ufficio del governatore della regione Campania Vincenzo De Luca. Il procuratore Giuseppe Borrelli che conduce le indagini però si è rifiutato “categoricamente di parlare su vicende in corso” non dando fornendo altri dettagli alle domande dei giornalisti.

Tecnicamente si tratta di un avviso di proroga delle indagini per i contratti stipulati che ha portato all’arresto del consigliere regionale Nino Savastano e del capo delle coop salernitane Fiorenzo Zoccola. L’indagine partita circa due anni fa, aveva portato il mese scorso a una decina di arresti in totale con l’obiettivo di chiarire la gestione degli appalti pubblici nel recupero dei lavoratori disagiati.

Zoccola avrebbe anche utilizzato i propri contatti per procurare voti a Savastano nelle ultime elezioni regionali. “Savastano stabilmente asserviva le funzioni pubbliche agli interessi personali propri e del privato in cambio del sostegno elettorale assicuratogli da Zoccola Fiorenzo – si legge nelle motivazioni dell’arresto –, garantendo a quest’ultimo l’affidamento degli appalti banditi dal Comune di Salerno aventi ad oggetto servizi pubblici alle società cooperative sociali riferibili al privato e ai suoi sodali”.

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Nell’ordinanza la gip Gerardina Romaniello definisce il rapporto tra Savastano e Zoccola di un consolidato accordo corruttivo. “In particolare, Zoccola Fiorenzo a fronte della promessa di procurare a Savastano Giovanni sostegno politico e voti in vista delle elezioni regionali del settembre 2020, otteneva da parte del pubblico ufficiale la promessa dell’aggiudicazione e della proroga degli affidamenti degli appalti di servizi pubblici banditi dal Comune di Salerno, appannaggio esclusivo delle società cooperative gestite dal medesimo ovvero dai suoi sodali”.

Le accuse, a vario titolo, sono di turbata libertà degli incanti, induzione indebita, associazione per delinquere e in un caso anche di corruzione elettorale. Tra i 26 indagati figura anche l’attuale sindaco di Salerno, Vincenzo Napoli, per la sola turbativa d’asta.

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Pur restando garantisti, l’inchiesta che vede coinvolto il presidente De Luca è sempre più inquietante” scrive il segretario regionale della Lega Campania Valentino Grant. “L’ipotesi di interferenze sulla gestione degli appalti del Comune di Salerno è un grave segnale che lancia allarmanti sospetti sulla capacità e indipendenza amministrativa dell’amministrazione Napoli, appena riconfermata. Ad aggravare la situazione in Campania, a nostro avviso, è la concomitanza con i progetti del Pnrr e le amministrative appena concluse. Troppe ombre sulla trasparenza amministrativa nella nostra regione. Lo ripetiamo da tempo: l’uomo solo al comando, anche in vista della quarta ondata del Covid-19, non si addice ad una realtà democratica occidentale“.

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